Nel 2025 con limiti variabili in base al nucleo familiare, alcune famiglie potranno beneficiare di detrazioni maggiori, mentre altre vedranno una riduzione significativa. Ma cosa cambia davvero? Vediamo come queste modifiche impattano casi concreti, tra cui quelli di Vladimiro, Giacomo e Giorgia.
Avere un reddito alto in Italia porta vantaggi, ma anche nuove sfide fiscali. Nel 2025, chi supera la soglia dei 75.000 euro annui dovrà fare i conti con un tetto massimo per le detrazioni IRPEF, influenzato dalla composizione familiare.
Se da un lato il fisco introduce un freno agli sgravi, dall’altro premia chi ha figli a carico, aumentando il limite detraibile. Questo meccanismo punta a redistribuire le agevolazioni, ma quali sono gli effetti concreti? Analizziamo tre esempi reali per capire come potrebbe cambiare la situazione per i contribuenti italiani.
Come funzionano le nuove detrazioni IRPEF nel 2025
Il nuovo sistema fiscale introduce un tetto massimo alle detrazioni IRPEF per chi ha un reddito complessivo superiore a 75.000 euro. A seconda della fascia di reddito e del numero di figli a carico, il limite detraibile viene modificato con un coefficiente che aumenta il massimo possibile. Ma quanto si può effettivamente risparmiare?
Per i redditi tra 75.000 e 100.000 euro, il tetto di base è fissato a 14.000 euro. Chi invece guadagna più di 100.000 euro dovrà accontentarsi di un massimo di 8.000 euro. Tuttavia, la presenza di figli aumenta queste soglie, dando un vantaggio fiscale a chi ha una famiglia numerosa. Questa politica punta a sostenere chi ha più spese legate alla crescita dei figli, ma cosa significa nella pratica?
Vladimiro ha un reddito complessivo di 85.000 euro e due figli a carico. Secondo le nuove regole, il suo limite massimo detraibile di base è 14.000 euro. Tuttavia, grazie al coefficiente di 1.1 per ogni figlio, il tetto aumenta. Facendo il calcolo:
14.000 × (1.1 × 2) = 16.800 euro
Grazie a questo meccanismo, Vladimiro potrà detrarre fino a 16.800 euro, un importo superiore rispetto alla soglia iniziale, proprio per la presenza dei suoi figli. Questo esempio mostra come il sistema premi le famiglie con più membri a carico.
Giacomo guadagna 110.000 euro all’anno e ha un solo figlio a carico. Per la sua fascia di reddito, il limite massimo di base è 8.000 euro. Con l’aggiunta del coefficiente per il figlio (1.1), il suo tetto massimo sale a:
8.000 × 1.1 = 8.800 euro
In questo caso, nonostante l’aumento dovuto al figlio, la riduzione del tetto di base rende meno vantaggiosa la detrazione rispetto a chi ha un reddito sotto i 100.000 euro.
Chi beneficerà di più da queste modifiche fiscali?
Giorgia ha un reddito di 98.000 euro e tre figli a carico. Per lei, il limite massimo di partenza è 14.000 euro. Con un coefficiente più alto per tre figli, stimato a 1.3, il suo nuovo limite diventa:
14.000 × 1.3 = 18.200 euro
Questo significa che Giorgia potrà beneficiare di una detrazione maggiore, sfruttando al massimo il meccanismo di incentivazione fiscale per chi ha più figli.
Questa riforma delle detrazioni IRPEF punta a bilanciare il peso fiscale sui contribuenti, favorendo chi ha figli a carico. Se da un lato penalizza chi ha redditi alti senza figli, dall’altro offre un vantaggio concreto alle famiglie numerose.
Chi guadagna oltre 100.000 euro deve fare i conti con una riduzione significativa del tetto detraibile, mentre chi rientra nella fascia 75.000-100.000 euro ha un margine più ampio, specialmente se ha figli.