NASPI+2025%3A+rischi+di+perderla+dopo+un+licenziamento+volontario%3F+Scopri+cosa+fare+per+non+restare+senza+indennit%C3%A0%21
cryptoit
/2025/01/13/naspi-2025-rischi-di-perderla-dopo-un-licenziamento-volontario-scopri-cosa-fare-per-non-restare-senza-indennita/amp/
Economia

NASPI 2025: rischi di perderla dopo un licenziamento volontario? Scopri cosa fare per non restare senza indennità!

Pubblicato da
Pasquale Antoniacci

Se ti sei licenziato volontariamente e hai poi lavorato con un contratto a tempo determinato, potresti avere dubbi sull’accesso alla NASPI. Vediamo insieme cosa prevede la normativa attuale e quali sono i requisiti per ricevere l’indennità di disoccupazione.

La NASPI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un’indennità mensile destinata ai lavoratori che perdono involontariamente il lavoro e rappresenta una misura fondamentale di supporto economico per chi attraversa un periodo di disoccupazione.

Nel 2025 rischi di perdere la NASPI se ti licenzi? – crypto.it

Tuttavia, la normativa per il 2025 introduce nuove regole specifiche che possono influenzare il diritto all’accesso alla prestazione, rendendo più stringenti i requisiti per alcune categorie di lavoratori. In particolare, vengono stabilite condizioni particolari per coloro che si dimettono volontariamente da un contratto a tempo indeterminato e trovano successivamente un’occupazione a termine.

Requisiti generali per accedere alla NASPI

Per ottenere la NASPI, è necessario soddisfare alcuni requisiti fondamentali:

  • Stato di disoccupazione involontario.
  • Almeno 13 settimane di contributi versati nei 4 anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione.
  • Per gli eventi di disoccupazione successivi al 1° gennaio 2025, almeno 13 settimane di contribuzione dall’ultimo evento di cessazione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, se interrotto volontariamente.
Requisiti generali per accedere alla NASPI nel 2025 – crypto.it

In presenza di dimissioni volontarie, l’accesso alla NASPI è generalmente escluso, salvo casi particolari come le dimissioni per giusta causa, la risoluzione consensuale in sede protetta o le dimissioni durante il periodo di maternità protetto.

Il tuo caso: dimissioni volontarie e lavoro a tempo determinato

Nel caso di un lavoratore che si sia licenziato volontariamente da un contratto a tempo indeterminato e abbia successivamente stipulato un contratto a tempo determinato della durata di 1 mese, l’accesso alla NASPI dipende da alcune condizioni:

  1. Lavoro successivo al licenziamento: se hai lavorato con un contratto a tempo determinato e questo si è concluso senza rinnovo, la cessazione è considerata involontaria.
  2. Contributi accumulati: devi aver accumulato almeno 13 settimane di contribuzione complessiva nei 4 anni precedenti la data in cui si verifica la cessazione del rapporto di lavoro a tempo determinato.

In base alla normativa aggiornata al 2025, però, c’è un’ulteriore condizione: se le tue dimissioni volontarie dal contratto a tempo indeterminato sono avvenute entro i 12 mesi precedenti la cessazione del contratto a termine, hai bisogno di almeno 13 settimane di contributi accumulate dopo le dimissioni dal rapporto a tempo indeterminato per richiedere la NASPI.

Esempio pratico

Supponiamo che tu ti sia licenziato volontariamente a dicembre dopo 4 anni di lavoro e che tu abbia poi svolto un mese di lavoro a tempo determinato, terminato a gennaio. In questo caso:

  • Se non hai accumulato almeno 13 settimane di contributi dopo il licenziamento volontario, la richiesta di NASPI potrebbe essere rifiutata.
  • Se invece, oltre al mese di lavoro, hai precedenti contributi sufficienti per raggiungere le 13 settimane richieste, potresti avere diritto all’indennità.

Conclusione

Se ti sei dimesso da un lavoro a tempo indeterminato e successivamente hai svolto un contratto a termine breve, verifica attentamente i tuoi contributi versati dopo le dimissioni e il periodo lavorativo complessivo nei 4 anni precedenti. Nel 2025, le regole per la NASPI prevedono restrizioni più rigide per chi ha lasciato volontariamente un impiego stabile, ma in presenza di determinate condizioni puoi comunque accedere al sostegno economico. Se hai dubbi, consulta un patronato o un consulente del lavoro per ricevere supporto nella verifica dei tuoi requisiti.

Articoli recenti

Crypto scandalo: MELANIA affonda, e ora anche la politica USA vuole vederci chiaro

Dal boom alla caduta verticale: MELANIA, la meme coin legata a Melania Trump, è finita…

38 minuti Fà

La Fed tornerà a stampare dollari? Per Bitcoin potrebbe essere una svolta epocale

Il dibattito sull'equilibrio tra inflazione, tassi d'interesse e stimoli monetari si riaccende negli Stati Uniti,…

3 ore Fà

Devo sostituire la vecchia caldaia, posso ottenere il bonus caldaia con rimborso? La soluzione che pochi conoscono

Nel 2025 si può ancora richiedere il Bonus caldaia in caso di sostituzione del vecchio…

4 ore Fà

Rendimento 7,25%, ma chi ha investito ha perso il 37% sul cambio: ecco perché a volte è meglio un BTP al 2,57%

Quando si vede un numero alto, è facile pensare di aver trovato l’investimento perfetto. Ma…

6 ore Fà

Ftse Mib a sconto dopo l’upgrade dell’Italia: le azioni che potrebbero sorprendere al rialzo

Il miglioramento del rating dell’Italia da parte di S&P Global ha acceso i riflettori su…

7 ore Fà

Aumenti in arrivo: ecco quanto prenderanno in più i pensionati

A volte basta un piccolo segnale per accendere grandi speranze. E quando si parla di…

8 ore Fà