La sentenza della Corte di Cassazione chiarisce che le donazioni informali e indirette di modico valore, come contributi in denaro o acquisti per i figli, non sono soggette a tassazione. Ecco cosa cambia per chi vuole effettuare o ricevere una donazione.
Quando si parla di donazioni dai genitori ai figli, spesso ci si interroga sulle regole fiscali e sulle eventuali imposte da pagare. La recente sentenza della Corte di Cassazione ha introdotto un principio fondamentale: le donazioni di modico valore, anche se effettuate in maniera informale o indiretta, non devono essere tassate né obbligatoriamente registrate. Questo chiarimento mira a ridurre i contenziosi fiscali e semplificare l’approccio dell’Agenzia delle Entrate nei confronti delle liberalità in denaro o beni.
Le donazioni indirette, come l’acquisto di una casa o di un’auto a favore di un figlio, sono una pratica comune in molte famiglie, ma spesso comportano timori su eventuali accertamenti fiscali. La sentenza chiarisce che solo in alcuni casi particolari può scattare l’obbligo di registrazione e pagamento delle imposte di donazione.
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Le donazioni formali sono registrate tramite atto pubblico, come una donazione ufficiale sottoscritta davanti a un notaio. Le donazioni informali comprendono trasferimenti di denaro non documentati formalmente, come un bonifico o un regalo in contanti. Le donazioni indirette riguardano invece l’acquisto di un bene a favore di un’altra persona, ad esempio un genitore che contribuisce all’acquisto di una casa per il figlio.
La Cassazione ha stabilito che queste ultime, se di modico valore, non devono essere tassate né soggette a registrazione obbligatoria.
Le imposte sulle donazioni dipendono dal grado di parentela e dal valore del bene donato:
La sentenza ribadisce però che le liberalità di modico valore non rientrano in questo sistema di tassazione, a meno che non superino determinate soglie.
Il Testo Unico sulle successioni prevedeva già l’esenzione per le donazioni di modico valore. Tuttavia, una circolare dell’Agenzia delle Entrate del 2015 stabiliva che tutte le donazioni, anche quelle non documentate, fossero soggette a registrazione e tassazione.
La Corte di Cassazione ha dichiarato questa interpretazione “imprecisa e non condivisibile”. Secondo i giudici:
Registrare le donazioni può essere utile in caso di successione ereditaria o accertamenti su incrementi di reddito, come l’acquisto di un immobile. La registrazione documenta l’origine del denaro e previene sanzioni.
La sentenza della Cassazione fornisce maggiore chiarezza su un tema complesso, uniformando l’operato dell’Agenzia delle Entrate. Chi effettua o riceve donazioni può contare su un quadro più semplice, pur valutando caso per caso la necessità di registrazione per evitare problemi futuri.
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