Cosa rischi davvero con il bonus Renzi nel 2025? Ecco chi potrebbe perdere i 100 euro al mese!

Il Bonus Renzi, introdotto nel 2014, ha rappresentato una misura chiave per il sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti. Negli anni, ha subito diverse modifiche per adattarsi alle riforme fiscali e ai cambiamenti economici del Paese. Scopri come si è evoluto questo incentivo e quali sono le condizioni attuali per ottenerlo.

Il Bonus Renzi è stato introdotto dal governo guidato da Matteo Renzi nel 2014 come credito d’imposta di 80 euro mensili, destinato ai lavoratori dipendenti con un reddito compreso tra 8.000 e 26.000 euro annui. L’obiettivo principale era aumentare il potere d’acquisto delle fasce di reddito medio-basse e stimolare i consumi.

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Ecco chi potrebbe perdere i 100 euro al mese del Bonus Renzi nel 2025 – crypto.it

Negli anni, questa misura è stata oggetto di modifiche significative, fino a diventare un vero e proprio trattamento integrativo. Vediamo come è cambiato il bonus nel tempo e cosa prevede oggi per i beneficiari.

Le principali trasformazioni del Bonus Renzi

Nel 2020, con l’approvazione del Decreto Cura Italia, il Bonus Renzi è stato trasformato in Trattamento Integrativo. L’importo mensile è stato aumentato a 100 euro (1.200 euro annui), e la soglia di reddito è stata ampliata a 28.000 euro. Questo ampliamento ha reso il beneficio accessibile a un numero maggiore di lavoratori, in un momento di crisi economica causato dalla pandemia.

Per i redditi superiori ai 28.000 euro, fino a un massimo di 40.000 euro, è stata introdotta una detrazione fiscale aggiuntiva calcolata in base al reddito, ma con importi decrescenti fino ad azzerarsi.

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Ecco le principali trasformazioni del Bonus Renzi nel corso degli anni – crypto.it

Nel 2022, con la riforma delle aliquote IRPEF, il trattamento integrativo è stato confermato, ma con un limite massimo di reddito fissato a 28.000 euro. Tuttavia, per i redditi tra 15.000 e 28.000 euro, il bonus viene erogato solo se la somma delle detrazioni spettanti supera l’imposta lorda.

Per i lavoratori con un reddito fino a 15.000 euro, invece, il bonus viene garantito in modo pieno e senza ulteriori verifiche.

Situazione attuale e novità per il 2025

La Legge di Bilancio 2025 ha confermato l’erogazione del trattamento integrativo di 100 euro mensili, ma ha introdotto alcune novità:

  • Maggiore attenzione al calcolo delle detrazioni fiscali e alla definizione della no tax area.
  • Possibili variazioni nel conguaglio fiscale per i redditi che si trovano al limite della soglia massima di 28.000 euro, con il rischio di dover restituire parte del bonus in sede di dichiarazione dei redditi.

Cosa devono sapere i beneficiari

Per evitare sorprese in fase di conguaglio, è fondamentale che i lavoratori dipendenti verifichino attentamente il proprio reddito imponibile e le detrazioni spettanti. In alcuni casi, può essere utile presentare una rinuncia al trattamento integrativo, soprattutto se si prevede di superare la soglia di reddito stabilita.

Inoltre, è importante ricordare che l’erogazione del bonus avviene automaticamente in busta paga, ma viene comunque verificata annualmente dall’Agenzia delle Entrate durante la dichiarazione dei redditi.

Un sostegno ancora fondamentale

Nonostante le trasformazioni subite nel corso degli anni, il Bonus Renzi, oggi Trattamento Integrativo, continua a rappresentare un aiuto concreto per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi. La misura rimane uno strumento fiscale rilevante per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e promuovere una maggiore equità fiscale.

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