Sei mai andato in rosso sul tuo conto corrente senza rendertene conto? Potresti pensare che un piccolo sconfinamento sia innocuo, ma la realtà è ben diversa. Con costi che possono superare anche il 50% dell’importo dovuto, sapere come gestire queste situazioni potrebbe salvarti da spese impreviste e fastidiosi problemi legali. Ecco come evitare brutte sorprese e gestire meglio il tuo conto.
Non è raro che un cliente si ritrovi con un saldo negativo senza preavviso. Una bolletta imprevista, un acquisto dimenticato, e improvvisamente il conto è in rosso. Ma quello che molti ignorano è l’impatto che questo può avere, non solo sui costi immediati, ma anche sulla propria reputazione finanziaria e sulla possibilità di accedere a futuri finanziamenti.
Questo articolo esplora un argomento spesso trascurato, con esempi pratici e consigli utili per capire cosa fare (e non fare) quando ci si trova in questa situazione.
Sconfinamento autorizzato e non autorizzato: cosa sapere
Quando si parla di sconfinamento, è importante distinguere tra quello autorizzato e quello non autorizzato. Se hai un fido con la banca, il rosso è coperto entro i limiti stabiliti e i costi sono generalmente previsti dal contratto. Lo sconfinamento non autorizzato, invece, accade quando superi il limite del fido o vai in rosso senza alcuna copertura.
In questo caso, la banca può applicare tassi d’interesse più alti, commissioni aggiuntive (come la Commissione di Istruttoria Veloce, CIV) e persino bloccare i pagamenti. Ad esempio, immagina di aver superato il saldo disponibile di soli 20 euro: potresti pagare una CIV di 10 euro più interessi, arrivando a un costo totale di 10,10 euro, pari a oltre il 50% della somma sconfinata.
Impatti legali e reputazione finanziaria
Andare in rosso non è solo una questione di costi. Se lo sconfinamento persiste o supera certi limiti, la banca potrebbe segnalarti alle centrali rischi, come il CRIF, etichettandoti come cliente inadempiente. Questa segnalazione può compromettere la tua reputazione finanziaria, rendendo più difficile ottenere mutui o prestiti in futuro.
Inoltre, in caso di importi elevati o durata prolungata dello sconfinamento, la banca può richiedere il rientro immediato della somma, anche senza preavviso. Questo potrebbe metterti in ulteriore difficoltà finanziaria, soprattutto se contavi su quei fondi per altre spese.
Facciamo un confronto tra importi diversi per capirlo meglio. Se lo sconfinamento dura 10 giorni e il tasso è del 15,82% annuo per importi fino a 1.500 euro (dato aggiornato al quarto trimestre 2024), ecco i costi:
20 euro di rosso: 0,09 euro di interessi + 10 euro di CIV = 10,09 euro.
100 euro di rosso: 0,43 euro di interessi + 10 euro di CIV = 10,43 euro.
1000 euro di rosso: 4,32 euro di interessi + 10 euro di CIV = 14,32 euro.
Per importi superiori a 1.500 euro, il tasso medio applicato è del 15,88% annuo, con un tasso soglia del 23,85%. Noti la differenza? Per i piccoli importi, la CIV pesa in modo sproporzionato. Per questo motivo, uno sconfinamento maggiore è spesso meno costoso in proporzione rispetto a uno piccolo.
Un dettaglio poco noto è che gli interessi passivi sullo sconfinamento non sono deducibili fiscalmente. Questo li rende ancora più gravosi rispetto, ad esempio, agli interessi su un mutuo. Se sommiamo questa informazione ai costi diretti come CIV e interessi, diventa evidente quanto sia importante gestire con attenzione il saldo del conto.
Possibilità di negoziare in caso di difficoltà
Non tutti sanno che, in caso di difficoltà finanziarie, è possibile cercare un accordo con la propria banca per ridurre l’impatto dello sconfinamento. Ad esempio, è possibile:
Chiedere una rateizzazione: se lo sconfinamento è significativo, puoi proporre alla banca un piano di rientro a rate, in modo da ridurre il peso economico immediato.
Negoziare una riduzione di penali o interessi: se dimostri di essere in una situazione finanziaria critica, molte banche possono accettare di ridurre le penalità applicate o ricalcolare gli interessi.
Affrontare lo sconfinamento con proattività non solo aiuta a limitare i costi, ma può anche migliorare il rapporto con l’istituto di credito. Essere trasparenti sulle proprie difficoltà può aprire opportunità per trovare soluzioni che evitino un peggioramento della situazione.