Hai mai pensato che un dettaglio apparentemente insignificante come i contributi figurativi della NASpI potrebbe influire sulla tua pensione futura? Non si tratta solo di cifre, ma di come queste incidano sulla media retributiva che determinerà il tuo assegno mensile. Scopriamo insieme cosa fare in situazioni che possono sembrare controverse, con esempi pratici che chiariscono ogni dubbio.
Immagina di aver lavorato per anni a uno stipendio elevato, costruendo un futuro pensionistico solido grazie a retribuzioni costanti e importanti. Poi, improvvisamente, ti trovi a percepire la NASpI, un supporto essenziale ma con potenziali effetti collaterali sul tuo trattamento pensionistico.
Le regole per calcolare i contributi figurativi legati alla disoccupazione non sempre rispecchiano le tue reali retribuzioni precedenti, e il risultato potrebbe essere meno vantaggioso del previsto. La domanda sorge spontanea: come preservare il massimo valore possibile per la tua pensione? Non è una scelta immediata, ma conoscendo gli strumenti a disposizione, potresti evitare sorprese.
Quando percepisci la NASpI, l’INPS accredita automaticamente i contributi figurativi. Questi contributi servono a garantire che i periodi di disoccupazione coperti dall’indennità siano considerati utili ai fini pensionistici. In altre parole, anche se non lavori e non versi direttamente contributi durante la NASpI, il sistema previdenziale registra ugualmente quei mesi come coperti. Questo evita che il periodo di disoccupazione crei buchi nella tua carriera contributiva, che potrebbero influire negativamente sulla maturazione della pensione.
Tuttavia, i contributi figurativi accreditati durante la NASpI non sono calcolati sulla base del tuo ultimo stipendio, bensì sulla retribuzione media imponibile degli ultimi quattro anni di lavoro. Questo dettaglio è cruciale, perché se la media retributiva degli ultimi quattro anni è inferiore al tuo stipendio recente, questi contributi figurativi potrebbero abbassare la media retributiva utilizzata per calcolare la pensione, soprattutto nel sistema retributivo o misto.
Ad esempio, se negli ultimi quattro anni hai percepito una media retributiva di 2.000 euro/mese, ma negli ultimi mesi prima della disoccupazione guadagnavi 5.000 euro/mese, i contributi figurativi accreditati durante la NASpI rifletteranno i 2.000 euro/mese, non i 5.000 euro/mese. Questo può penalizzare il calcolo della tua pensione.
I contributi figurativi sono generalmente utili per garantire la continuità contributiva, ma non sempre rappresentano un vantaggio per tutti. In particolare, possono diventare un problema per chi:
ha avuto un significativo aumento di stipendio negli ultimi anni, con una retribuzione recente molto più alta rispetto alla media degli anni precedenti.
È vicino alla pensione e rientra nel sistema retributivo o misto, dove la media retributiva degli ultimi anni di lavoro ha un impatto diretto sull’importo dell’assegno pensionistico.
Ha un periodo NASpI breve, che potrebbe abbassare la media retributiva complessiva senza aggiungere un contributo sostanziale al numero totale di anni lavorativi.
In questi casi, l’inclusione dei contributi figurativi potrebbe abbassare la media retributiva usata per calcolare la pensione, riducendo così l’importo dell’assegno pensionistico futuro.
Se ritieni che i contributi figurativi accreditati durante la NASpI possano penalizzare la tua pensione, hai l’opzione di richiedere all’INPS di non farli valere. Per farlo:
presenta una richiesta formale all’INPS specificando la tua intenzione di escludere i contributi figurativi del periodo NASpI dal calcolo pensionistico.
Consulta un consulente previdenziale per simulare l’impatto di questa scelta sulla tua pensione e verificare che sia effettivamente la decisione migliore.
Conserva tutta la documentazione relativa alla richiesta per eventuali controlli futuri.
In alcuni casi, potrebbe anche essere utile valutare altre strategie, come il riscatto di periodi di studio o la contribuzione volontaria, per massimizzare il valore della tua pensione. Ricorda che ogni decisione deve essere presa in funzione della tua situazione personale e delle regole del sistema previdenziale.
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