Ferie non godute: come possono farti guadagnare di più sulla busta paga e l’effetto moltiplicatore su TFR e pensione

Le ferie non godute possono nascondere insidie e opportunità per il lavoratore e il datore di lavoro. Sai che influiscono anche sul calcolo del TFR? Non si tratta solo di giorni persi o da recuperare: hanno un valore economico che va ben oltre il semplice stipendio.

Scopri come questa dinamica incide sulla tua busta paga e perché è fondamentale non trascurarla. Approfondiamo insieme un argomento che riguarda tutti i lavoratori dipendenti e che spesso è avvolto da dubbi e incomprensioni.

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Ferie non godute come possono farti guadagnare di più -crypto.it

Le ferie rappresentano un diritto irrinunciabile, ma a volte, per esigenze personali o aziendali, possono rimanere inutilizzate. A prima vista, si potrebbe pensare che questi giorni si limitino a generare un credito economico liquidabile, ma c’è molto di più da sapere. Le ferie non godute si riflettono direttamente sul TFR, aumentando l’importo accantonato e modificando il peso delle obbligazioni per il datore di lavoro. Per i dipendenti, questo significa che quei giorni di riposo mancati si trasformano in un guadagno differito, ma tassato, mentre per l’azienda si aggiunge un costo non immediato, ma rilevante.

Proseguiamo con due esempi pratici per chiarire meglio cosa succede quando le ferie non vengono fruite, come calcolarle e quali sono le implicazioni economiche.

Cosa succede quando le ferie non godute entrano nel TFR?

Immagina di avere una RAL (Retribuzione Annua Lorda) di €24.000. Da questa cifra si deriva la tua retribuzione giornaliera, calcolata dividendo il totale annuale per circa 260 giorni lavorativi. In questo caso, otteniamo circa €92,31 al giorno. Se accumuli 10 giorni di ferie non godute, il loro valore totale sarà di €923,10. Questo importo si aggiunge alla tua quota base di TFR annuale.

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Cosa succede quando le ferie non godute entrano nel TFR-crypto.it

Il risultato? Se il tuo TFR per l’anno è di €1.777,78, la somma finale sale a €2.700,88, un aumento significativo. Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica: se queste ferie non vengono monetizzate immediatamente, rimangono accantonate insieme al TFR e saranno soggette alla rivalutazione annuale ISTAT, incrementando ulteriormente il loro valore.

Ferie non godute: liquidazione e tassazione

Se lasci il tuo lavoro senza aver goduto di tutte le ferie spettanti, queste verranno monetizzate insieme al TFR. Tuttavia, non aspettarti l’intero importo in tasca: sia il TFR che le ferie non godute sono tassati con una aliquota separata, spesso più alta rispetto alla tassazione ordinaria. Per questo, è sempre meglio valutare se fruire delle ferie prima di terminare il rapporto lavorativo.

Dal punto di vista del datore di lavoro, il discorso cambia. Le ferie non godute rappresentano un costo differito, che deve essere accantonato e contabilizzato. Questo incide sul bilancio aziendale, aumentando il costo complessivo del dipendente.

Quando conviene monetizzare le ferie non godute?

In alcuni casi, monetizzare può sembrare la scelta più vantaggiosa, ma non è sempre così. Se rimandi la fruizione delle ferie, stai rinunciando a un periodo di riposo fondamentale per il tuo benessere. Inoltre, l’importo ricevuto sarà tassato, riducendo il valore netto percepito. D’altra parte, lasciare che le ferie non godute confluiscano nel TFR può essere una strategia per incrementare l’accantonamento pensionistico, grazie anche alla rivalutazione annuale.

È importante considerare non solo le esigenze personali, ma anche il contesto economico e fiscale, per fare una scelta consapevole e vantaggiosa.

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