Sai che un semplice documento potrebbe mettere a rischio la tua pensione? Scopri tutto quello che c’è da sapere sul modello RED, il modulo che tutela il diritto alle prestazioni collegate al reddito, e come riattivare una pensione sospesa o revocata.
Quando si parla di pensioni di invalidità e di prestazioni legate al reddito, c’è un aspetto che spesso sfugge: la necessità di compilare e inviare ogni anno il modello RED. Nonostante la sua importanza, sono tanti i pensionati che non conoscono questo obbligo o non comprendono appieno il suo significato. Eppure, bastano pochi passi per evitare che la tua pensione venga sospesa o, peggio, revocata. In questo articolo vogliamo spiegarti con chiarezza cosa sia il modello RED, chi deve presentarlo e cosa fare se la tua pensione è stata bloccata.
Il modello RED è una dichiarazione annuale richiesta dall’INPS a chi percepisce prestazioni legate al reddito, come le pensioni di invalidità civile, l’assegno sociale o gli assegni mensili per invalidi parziali. Serve a confermare che il pensionato rispetta ancora i requisiti economici richiesti per ricevere questi supporti. Anche se non hai altri redditi o non sei obbligato a presentare la dichiarazione fiscale (730 o Redditi PF), l’INPS ti chiede comunque di comunicare la tua situazione reddituale tramite questo modulo. È un passaggio amministrativo, ma essenziale per mantenere il diritto alla prestazione.
Molti pensionati ignorano questo obbligo, pensando che sia superfluo. E qui nasce il problema: se non invii il modello RED, l’INPS non ha modo di verificare il tuo diritto e può sospendere il pagamento della pensione. E se la situazione non viene regolarizzata entro un certo periodo, si rischia addirittura la revoca definitiva della prestazione.
Chi deve presentare il modello RED? Ecco alcuni esempi concreti:
Gli invalidi civili che percepiscono assegni o pensioni legate a limiti di reddito.
Chi riceve l’assegno sociale o altre prestazioni per carichi familiari.
Pensionati che non presentano altre dichiarazioni fiscali, come il 730.
Chi, invece, non deve preoccuparsene? Se i tuoi redditi vengono già comunicati all’INPS tramite il modello 730 o Redditi PF, o se percepisci una pensione non collegata al reddito (ad esempio una pensione di vecchiaia), non sei tenuto a inviarlo.
Se ti accorgi che il pagamento della tua pensione è stato sospeso, niente panico: in molti casi, la situazione è recuperabile. Per prima cosa, verifica subito se la sospensione dipende dalla mancata presentazione del modello RED. Se è così, invialo il prima possibile. L’INPS riattiverà il pagamento entro 30-60 giorni e, se i requisiti economici erano rispettati anche durante il periodo di sospensione, ti verranno corrisposti gli arretrati.
E se la pensione è stata revocata? La situazione è più complessa, ma non irreversibile. Ad esempio:
Se la revoca è avvenuta per superamento dei limiti di reddito e il tuo reddito è tornato sotto la soglia prevista, puoi richiedere la riattivazione presentando una nuova domanda all’INPS con documentazione aggiornata.
Nel caso di invalidità civile, se la pensione è stata revocata per il recupero della capacità lavorativa, ma la tua salute è peggiorata, puoi richiedere una nuova valutazione medico-legale.
Se non hai inviato il modello RED entro i termini ma hai sempre rispettato i limiti di reddito, invialo anche in ritardo: l’INPS potrebbe riattivare la prestazione e pagarti gli arretrati.
Per evitare questi problemi, ricordati che la scadenza per il modello RED relativo ai redditi del 2023 è il 28 febbraio 2025. Puoi inviarlo online tramite il portale dell’INPS o rivolgerti a un CAF o un professionista abilitato per l’assistenza.
Anche se il modello RED può sembrare un dettaglio tecnico, è una tappa fondamentale per tutelare il diritto alle prestazioni che ti spettano. Dedica qualche minuto ogni anno per verificare con l’INPS se devi inviarlo: una piccola attenzione che può evitarti grandi problemi. Sei sicuro di essere in regola con i tuoi obblighi?
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