Cosa succede al prezzo dei BTP quando i tassi di interesse oscillano? E quali opportunità si celano dietro un valore sotto la pari? Scopriamo insieme come leggere le dinamiche di mercato dei Buoni del Tesoro Poliennali e come si potrebbe sfruttare un’opportunità, con un occhio alla recente asta dei BOT.
I Buoni del Tesoro Poliennali, meglio noti come BTP, sono uno strumento che gli investitori italiani conoscono bene, ma che spesso nasconde dettagli interessanti dietro la sua apparente semplicità. Pensiamo al fatto che, anche se emessi sempre al valore nominale di 100, durante la loro vita possono essere comprati o venduti a prezzi diversi.
Ma cosa significa davvero acquistare un BTP a un prezzo come 95,05, cioè sotto la pari? E quali implicazioni porta un dato come la duration modificata di 6,97? Ci riferiamo al Btp Tf 2,5% Dc32 Eur con scadenza residua a 8 anni circa. Se queste domande ti incuriosiscono, preparati: stiamo per esplorare un tema che unisce finanza, strategia e intuizione.
Cos’è il BTP e come funziona
Un BTP è un titolo di Stato emesso dall’Italia con una cedola fissa. Questo significa che chi lo acquista riceverà periodicamente un interesse prestabilito fino alla scadenza, quando il titolo verrà rimborsato al valore nominale di 100. Ma il vero cuore del discorso è che il prezzo di un BTP non rimane costante: varia sul mercato secondario in base a diversi fattori, tra cui i tassi di interesse. Se, ad esempio, il mercato offre nuovi titoli con cedole più alte, i vecchi BTP diventano meno attraenti, e il loro prezzo tende a scendere. Viceversa, se i tassi scendono, un titolo con una cedola più alta diventa più prezioso, facendo salire il prezzo.
Prezzo sotto la pari: cosa significa?
Acquistare un BTP a un prezzo sotto la pari, come 95,05, può sembrare un affare. E, in molti casi, lo è. Questo significa che stai pagando meno del valore nominale del titolo, ma alla scadenza riceverai comunque 100. Oltre alla cedola periodica, guadagnerai quindi anche una differenza di capitale.
Questo scenario si verifica spesso quando i tassi di interesse sono saliti dopo l’emissione del titolo (cosa che è avvenuta negli anni scorsi). Tuttavia, c’è un aspetto importante da considerare: maggiore è la variazione dei tassi, maggiore sarà anche il rischio di oscillazioni nel prezzo, una questione che introduce il concetto di duration modificata.
La duration modificata è un indicatore fondamentale per valutare la sensibilità di un titolo a variazioni nei tassi di interesse. Nel caso del nostro BTP con duration di 6,97, significa che un aumento dell’1% nei tassi potrebbe far scendere il prezzo del titolo di circa il 6,97%, mentre una diminuzione dell’1% lo farebbe salire della stessa percentuale. Questo dato è cruciale per chi vuole pianificare strategie di investimento o negoziare sul mercato secondario.
Al momento, le previsioni degli analisti sono concordi che la BCE nel corso del 2025 potrebbe tagliare ulteriormente i tassi di 1/1,5%.
Questo per il nostro BTP, considerando la formula della duration modificata, potrebbe rappresentare una salita dai livelli attuali del 6,97% in pochi mesi, oltre alla cedola del 2,5% lorda (va scomputato il 12,5% di capital gain). E se non accadesse nulla, e si volesse portare il BTP a scadenza, il rendimento sarebbe del 2,89% netto all’anno (cedola + rimborso di 100 a scadenza).
Già solo questo, sarebbe un rendimento straordinario, basti pensare che nell’ultima asta dei BOT del dicembre scorso il rendimento lordo di aggiudicazione è stato fissato al 2,411%.
Tuttavia, c’è da rimarcare, che la duration non è l’unico elemento da considerare: altri fattori, come le aspettative sull’economia e le condizioni globali, possono influenzare il comportamento del mercato. Quindi, come sempre non esistono certezze ma solo probabilità.
Guardando al futuro, è chiaro che il mondo dei BTP offre una varietà di opportunità, ma richiede anche attenzione e conoscenza.