La Federal Reserve (Fed) degli Stati Uniti ha dichiarato tramite un portavoce che è necessario un ulteriore periodo di tempo prima di iniziare a ridurre i tassi.
Questa particolare cautela ha visto lampante conferma nel rapporto sull’inflazione di martedì, che è risultato decisamente più alto di quanto inizialmente previsto.
Gli investitori cominciano a prestare attenzione. I mercati stanno valutando circa l’ottanta per cento di possibilità che la Federal Reserve (Fed) tagli i tassi di interesse a giugno, una riduzione rispetto alle precedenti scommesse secondo cui la banca centrale avrebbe iniziato a ridurre i tassi a maggio.
Questo cambiamento è avvenuto a seguito di una dichiarazione rilasciata martedì dal Bureau of Labor Statistics, secondo cui a gennaio l’indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato dello 0,3% rispetto al mese precedente e del 3,1% rispetto all’anno precedente.
Entrambi gli indicatori hanno superato le previsioni degli economisti. A gennaio, i prezzi sono aumentati dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 3,9% rispetto all’anno precedente se misurati su base “core”, ovvero escludendo i costi più variabili di cibo e gas. Si tratta comunque di un valore doppio rispetto all’obiettivo del 2% fissato dalla Federal Reserve (Fed).
“Chi si aspettava un calo dell’inflazione, che avrebbe permesso alla Fed di iniziare a ridurre i tassi prima del previsto, è rimasto deluso dal tanto atteso rapporto sull’indice dei prezzi al consumo”, ha dichiarato Quincy Krosby, chief global strategist di LPL Financial. “Il rapporto è una delusione per coloro che si aspettavano un calo dell’inflazione”.
“I numeri sono stati più alti del previsto, il che dimostra che la Fed avrà bisogno di più dati prima di iniziare un ciclo di riduzione dei tassi”. La Federal Reserve “ha molto su cui riflettere”, ha dichiarato Claudia Sahm, responsabile di Sahm Consulting, in un’intervista rilasciata martedì a Yahoo Finance.
Nell’ultimo mese e mezzo, i funzionari della Federal Reserve (Fed) hanno cercato di fornire segnali che indicano che la riduzione dei tassi avverrà molto probabilmente più tardi rispetto a quanto previsto da alcuni investitori.
Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha chiarito questo punto durante una conferenza stampa tenutasi il 31 gennaio. Ha dichiarato che prima di allentare la politica monetaria, le autorità vogliono vedere dati più positivi e acquisire maggiore fiducia sulla direzione dell’inflazione.
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