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Tesla di Elon Musk ha perso 300M vendendo troppo presto i propri bitcoin, ecco perché

L’azienda automobilistica capitanata da Elon Musk ha venduto finora il 70% delle sue partecipazioni in Bitcoin, ma ora ha qualche dubbio nel vendere anche la parte restante.

A causa della riluttanza di Tesla a “holdare” Bitcoin, la grande casa di auto elettriche ha visto andare in fumo oltre 300 milioni di dollari di potenziali profitti.

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Nel febbraio 2021, Tesla ha effettuato uno storico investimento di 1,5 miliardi di dollari per lanciare il suo primo ingresso nel mercato delle criptovalute Bitcoin. All’epoca il prezzo del Bitcoin era di circa 36.000 dollari.

Il prezzo delle azioni di Tesla è diminuito di circa il 40% rispetto al Bitcoin da quando è stato rilasciato il saldo iniziale in BTC l’8 febbraio 2021. Per essere più precisi:

  • TSLA vs. BTC: -40,1%
  • BTC vs. USD: +7.39%
  • TSLA vs. USD: -35.7%

Tesla e la decisione di vendere gran parte dei propri bitcoin

Conuna mossa inaspettata, Tesla ha venduto quasi il 10% delle sue azioni nel marzo 2021. Poi, nel secondo trimestre del 2022, la compagnia ha venduto circa il 75% delle sue riserve di Bitcoin. Queste vendite, come ha sottolineato l’amministratore delegato di Tesla Elon Musk, avevano lo scopo di sostenere il bilancio di Tesla in un periodo finanziario tumultuoso e di dimostrare la liquidità del Bitcoin.

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Con il valore attuale del Bitcoin a oltre 41.500 dollari, Tesla avrebbe realizzato un profitto di quasi 300 milioni di dollari se avesse mantenuto l’intero investimento nella criptovaluta. Le rimanenti partecipazioni dell’azienda in Bitcoin, che si ritiene consistano in 9.720 BTC, sono tuttavia rimaste stabili negli ultimi trimestri, indicando un atteggiamento più cauto in quello che gli operatori ritengono sarà un anno forte per la criptovaluta.

È interessante notare che le precedenti vendite di Bitcoin da parte di Tesla hanno coinciso con periodi di riduzione dei flussi di cassa liberi. Si tratta del denaro che rimane dopo che una società ha pagato le spese necessarie per mantenere o espandere le proprie attività. Ad esempio, la transazione in Bitcoin da 272 milioni di dollari di Tesla nel primo trimestre del 2021 ha rappresentato un sorprendente 93% dei flussi di cassa liberi dell’azienda in quel momento.

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