Sono finiti i tempi nei quali il risparmio dei cittadini italiani veniva gestito in larga parte dalla banca di quartiere, quasi sempre l’unica scelta comoda ed accessibile.
I risparmiatori e piccoli investitori stanno guardando ad altre opportunità e le banche continuano e registrare un calo nelle proprie gestioni. La situazione appare lampante: il risparmio privato si sta spostando altrove.
La fuga dalle banche si collega alle economie locali, all’occupazione del credito e alle scelte di investimento. La Uilca, la Uil dei bancari, ha di recente diffuso una ricerca che ha esaminato il rapporto dei cittadini allo sportello utilizzando 2.870 interviste condotte attraverso l’istituto di ricerca Lab 21.01 in 20 città italiane.
Tutto questo ha portato alla campagna “Chiusura filiali?” “No, grazie”, che ha girato l’Italia con un’ultima tappa al Cnel. Secondo le interviste, il 66,8% degli intervistati si recherebbe in un ufficio fisico se la propria filiale bancaria chiudesse. Il 48,5% “si recherebbe in un’altra filiale bancaria”, il 18,3% “si recherebbe in un ufficio postale” e il 25,4% “utilizzerebbe i servizi bancari online”. Inoltre, oggi 7 persone su 10 scelgono solo la banca come “gestore” del denaro, il 17,9% sceglie sia la banca che la posta, mentre l’8,7% sceglie solo la posta. Il 13,8% delle persone ha anche affermato di aver “preferito lasciare il proprio comune per l’assenza di filiali bancarie o altri servizi essenziali”.
Dove si sta spostando il risparmio degli italiani
La scelta di allocazione del risparmio degli italiani è influenzati anche dalla carenza di filiali. Il 52% degli intervistati si reca in banca una volta al mese; il 21% lo fa una volta ogni sei mesi; il 13,8% lo fa una volta all’anno; e il 9,8% non lo fa mai.
Roberto Baldassari, professore di metodi e strumenti integrati di comunicazione all’Università degli Studi Roma Tre e direttore generale del laboratorio 21.01, ha presentato questi numeri. Il numero dei comuni serviti da banche è diminuito del 10,9% dal 2018 al 2022, passando da 5.368 comuni nel 2018 a 4.785 nel 2022, secondo la Uilca.
La proliferazione dei canali digitali Il rapporto annuale più recente di Abi Lab afferma che l’utilizzo dei canali digitali per le operazioni bancarie aumenterà nel 2022: I clienti che utilizzano il mobile banking sono aumentati del 13,1%, mentre i clienti che utilizzano il web banking sono aumentati del 3,3%. I clienti che utilizzano una app per accedere al mobile banking tramite smartphone sono quasi raddoppiati negli ultimi cinque anni (dal 2018 al 2022).
L’offerta bancaria accessibile attraverso i canali digitali cambia continuamente. Per soddisfare le esigenze di un cliente sempre più tecnologico, nuovi servizi si affiancano a quelli esistenti. Circa il 21% delle banche offre app per dispositivi indossabili (wearable) e circa il 50% offre servizi tramite smartphone e portale web. I dati di Abi Lab mostrano che in media ogni banca offre tre applicazioni. Per affrontare questi temi di grande importanza sociale, è necessario riconoscere che in Italia si è verificato un “cambiamento sociodemografico ed economico”.