Il 2024 è anche l’anno delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti e il mercato delle criptovalute si è già schierato.
Durante la sua legislatura Donald Trump non ha mai mostrato particolare interesse per il mondo delle criptovalute, annunciandone più volte la scarsa credibilità. Dalla fine della sua presidenza però, parecchie cose sono cambiate e l’ex front-man repubblicano ha dovuto rivedere la sua posizione nei confronti degli investitori nel mercato delle cripto.
I legislatori repubblicani sembra abbiano rimodulato le loro proposte legislative, per redigere norme più in linea con questo settore, sul mercato da circa quindici anni. Lo scopo è quello di esaudire le aspettative degli operatori, con iniziative che possono aiutare il il partito dei repubblicani a riacquisire il consenso degli investitori digitali.
I conservatori si sono esposti annunciando nomi di potenziali regolatori acquisire quella fetta di finanziatori di cripto che hanno trovato scetticismo anche da parte dell’attuale presidente Biden. I democratici, infatti, hanno stretto la morsa ai lobbisti delle criptovalute, avviando numerosi controlli. D’altra parte gli operatori di cripto hanno risposto duramente in tribunale.
Essendo il settore degli asset digitali relativamente giovane e sottoposto a una serie di oscillazioni di valore nel tempo, la normativa negli Stati Uniti non è ancora del tutto strutturata. Tale mercato possiede un valore di 1,7 trilioni di dollari. L’elezione statunitense sarà quindi fondamentale per la legittimità delle criptovalute e la loro regolamentazione, aspetti determinanti per la loro crescita futura.
Trump durante tutta la sua legislatura ha fortemente denigrato il comparto degli asset digitali. Anche i principali funzionari della sua amministrazione in più occasioni hanno mostrato il loro scetticismo. Tuttavia una volta lasciato l’incarico di Presidente ha deciso di investire in criptovalute, emettendo un proprio NFT. E non solo.
Nello stesso momento sono state avviate diverse iniziative per emettere normative favorevoli al settore. Brian Brooks, dirigente a sostegno di Trump del settore cripto ed ex regolatore di una grande banca, ha dichiarato che i regolatori indicati dal partito conservatore hanno molte più probabilità di essere almeno “cripto-aperti“, se non apertamente “cripto-friendly“.
Il gruppo commerciale Crypto Council for Innovation ha recentemente lanciato un sondaggio in cui dimostrerebbe che il 51% dei proprietari di criptovalute voterebbe per Trump, contro il 41% per Biden, e sono disposti ad effettuare donazioni in criptovalute tramite una partnership con Coinbase. Sarebbe la più grande collaborazione attraverso scambio di risorse tra i principali lobbisti degli Stati Uniti.
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