Minare i Bitcoin come tutti i processi che impiegano energia elettrica ha un costo non indifferente, soprattutto se si fa in Italia.
Molti vedendo l’interesse dilagante per il trading e le criptovalute iniziano ad interessarsi all’argomento e a valutare delle opzioni per guadagnare. Così c’è chi decide di dedicarsi al mining, attività fondamentale per mantenere in funzione la rete Bitcoin. Per estrarre i token tuttavia occorrono un hardware e la corrente per farlo funzionare, che non è certo economica.
Il sistema per generare Bitcoin richiede dei computer con delle ottime schede video per avere la potenza necessaria. Il mining richiede di svolgere calcoli complessi e più la scheda grafica è di ultima generazione più in fretta riuscirà a portarli a termine. La penuria di questi dispositivi nei negozi di elettronica è dovuta in larga parte a questo motivo più che alle necessità dei gamer.
Per quanto efficiente sia il computer destinato al mining però per tenerlo in funzione occorre dare energia elettrica. Il costo di quest’ultima varia fra gli stati e per questo fare una stima globale delle spese che comporta minare un Bitcoin non è facile. Nel nostro paese però non è indifferente, anche perché quando si fa mining il PC o il laptop devono restare sempre accesi, senza pause.
Che costo ha minare un Bitcoin in Italia e all’estero
Estrarre un singolo BTC richiede un dispendio di corrente complessivo pari a 266.000 kWh. Per completare il processo il periodo di tempo è di circa 7 anni. Quindi ogni mese per 78 mesi bisogna utilizzare 143 kWh di energia elettrica aggiuntivi rispetto ai consumi medi per elettrodomestici e luce. In Italia un simile impiego di corrente supera i 190.000 euro e un Bitcoin vale molto meno.
Il nostro paese purtroppo infatti al momento è quello in cui l’energia elettrica ha il prezzo più alto al mondo. Subito dopo c’è l’Australia, dove estrarre un BTC costa più di 21.000 euro in meno rispetto all’Italia e al terzo posto c’è il Belgio, in cui la procedura richiederebbe una spesa pari a 158.000 euro. Spostandosi nel continente asiatico invece la situazione migliora decisamente.
Il costo della corrente in Cina o in Pakistan è così basso che estrarre Bitcoin diventa vantaggioso anche per i miner solitari, costando solo 18.000 euro. Fa eccezione il Giappone dove invece si risale a più di 60.000 euro per minare un singolo Bitcoin.