Titoli di Stato (BTP) e EFT, su quale è meglio puntare per avere un po’ di soldi in più a disposizione? La risposta è una sola sola
Molte persone si chiedono come fare ad arrotondare il proprio stipendio per avere un tenore di vita più dignitoso. Tra tutte le risposte possibili non possiamo che citare questi due strumenti finanziari: i Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) e gli Exchange-Traded Funds (ETF). La domanda giusta da porsi è: quale scegliere?
In pochi ti diranno la risposta esatta ma qui apprenderete come fare a capirla. Fatevi quindi tentare dal desiderio di avere più soldi da parte e continuate a leggere. Le nozioni riportate hanno uno scopo puramente informativo: infatti, se decidete di fare un simile investimento è sempre meglio rivolgersi a un operatore del settore qualificato.
Riflettete, ragionate e poi investite i vostri soldi in modo oculato. Quelle sopra menzionate al momento sembrano essere le migliori opzioni. Non vi resta dunque che capire qual è quella che fa più al caso vostro. Cerchiamo perciò di conoscere meglio questi due strumenti finanziari. In entrambi i casi però c’è un consiglio da rispettare che li accomuna: prima di comprarli informatevi bene e leggete bene tutti i documenti prestando attenzione anche ad eventuali clausole scritte in piccolo in fondo alle pagine del contratto.
BTP o EFT: sicurezza o coraggio?
Investire il proprio denaro può essere fonte di grande stress per le persone più ansiose e attaccate al soldo. Per questa ragione, prima di fare qualunque tipo di investimenti valutate molto bene la vostra salute globale e la vostra resistenza allo stress. Per persone più fragili, si consigliano immediatamente i BTP perché facendo questo tipo di investimento finanziario il capitale è sempre assicurato anche se il rendimento non è altissimo e l’investimento è sempre a medio e lungo termine. Inoltre, l’offerta riguarda un mercato piuttosto ristretto.
In caso ci ripensiate dopo averli stipulati ricordate che i BTP sono negoziabili sul mercato telematico delle obbligazioni: in altre parole, l’investitore li può vendere prima della loro scadenza. Gli ETF invece sono strumenti che offrono un rendimento maggiore ma anche maggior rischio di perdite. Essi si rifanno, infatti, al mercato azionario e quindi alla sua volatilità. Persino il loro indice di rischio può variare in base al mercato di riferimento: infatti, quello globale ha sicuramente un rischio più basso rispetto a chi investe in un settore specifico.
Anche gli ETF possono essere venduti però in Borsa durante le ore di mercato. Un loro vantaggio rispetto ai BTP è che si prestano a investimenti a breve termine e in più danno modo agli investitori di adattare il loro investimento ai propri obiettivi e alle proprie esigenze economiche. Sta quindi al singolo soggetto non fare il passo più lungo della gamba per evitare il fallimento. Dopo tutto quanto detto si capisce come la scelta tra uno di questi due strumenti di investimento è unica e soprattutto personale. Questo significa che solo il soggetto può decidere qual è l’investimento migliore per lui ma solo dopo aver analizzato tutta la sua situazione personale.