Cosa succederà a inizio anno per i dipendenti della pubblica amministrazione, delle novità tutt’altro che rassicuranti. I dettagli.
In queste ore si sono delineati tutti i dettagli dei provvedimenti inseriti nel cosiddetto decreto Milleproroghe, che come di consueto arriva proprio negli ultimi giorni dell’anno. Non sempre le notizie che arrivano sono rassicuranti per i cittadini e le attese sono deluse. In particolare sono in ansia i dipendenti della pubblica amministrazione.
Questi, come noto, hanno trattamenti diversi da quelli del settore privato e in particolare alcune proroghe erano attese proprio da chi lavora nel comparto pubblico. E le notizie attese, purtroppo, non sono giunte. Infatti nel cosiddetto Milleproroghe non è presente una proroga ad un provvedimento che ha interessato moltissimi lavoratori del settore pubblico alle prese con situazioni particolari in famiglia.
Dal 1° gennaio 2024 non vi sarà la proroga allo smart working per i lavoratori fragili e per i genitori con figli sotto i 14 anni che sono impiegati nell’amministrazione pubblica. Le speranze erano poche, dopo il primo no alla proposta di proroga presentata dal PD fino al 31 gennaio 2024, avvenuto in Commissione Bilancio al Senato a metà dicembre.
Per tutti i lavoratori della Pubblica Amministrazione dunque lo smart working agevolato, cioè senza un accordo individuale, si concluderà entro il 31 dicembre 2023. Unica possibilità per questi dipendenti richiedere lo smart working attraverso i piani di organizzazione decisi dalla singole amministrazioni (Piao). Una situazione diversa invece è prevista per i dipendenti del settore privato.
Infatti con DL Anticipi per lavoratori fragili e genitori con figli sotto i 14 anni è stato prorogato fino al 31 marzo del 2024. Nel settore privato i dipendenti che sono affetti da particolari patologie certificate che li rendono vulnerabili a rischi sanitari e i genitori con figli sotto i 14 anni possono sfruttare la possibilità del lavoro da remoto, se la loro mansione è compatibile con lo smart working.
Per tutti gli altri dipendenti quindi non resta che la strada dell’accordo individuale o collettivo. La reazione dei sindacati a questa notizia è stata immediata, denunciando una evidente disparità di trattamento tra i lavoratori del settore pubblico e quelli del settore privato. La richiesta delle organizzazioni sindacali è un intervento del governo e delle forze parlamentari per rimediare a questa differenza di condizioni di lavoro.
La richiesta è di modalità di accesso all’attività da remoto omogenee per tutti i dipendenti siano del settore pubblico che privato. Una richiesta che potrà essere esaudita in futuro, ma la momento niente smart working agevolato nel pubblico impiego.
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