In questa fine d’anno spunta una ghiotta occasione per gli investitori italiani: ecco il titolo di Stato che frutta come una gallina dalle uova d’oro.
In un momento difficile come pochi altri sul fronte economico-finanziario, con i tassi ancora ballerini, l’inflazione che continua a mordere e uno scenario geopolitico internazionale esplosivo, per i risparmiatori e gli investitori italiani si prospetta una ghiotta opportunità: un titolo di Stato con un rendimento davvero irripetibile.
Il prodotto in questione è un BTP con scadenza a novembre 2026 che offre una cedola eccezionale, pari al 7,25%. Trattandosi del classico investimento “sicuro” e con un orizzonte massimo non troppo lungo (36 mesi), vale sicuramente la pena di prenderlo in considerazione. Vediamo nel dettaglio le caratteristiche di questo titolo di Stato e quanto potrebbe fruttare all’investitore medio.
Il BTP in questione (contrassegnato dall’Isin IT0001086567), quotato sul mercato telematico delle obbligazioni (MOT) di Borsa Italiana, paga una cedola semestrale del 3,625%, con un rendimento annuo effettivo del 2,3%; il lotto minimo di negoziazione è di soli 1.000 euro e la durata residua è di poco meno di 3 anni. Si tratta di una soluzione di investimento molto interessante perché nessun altro titolo di Stato italiano al momento offre una cedola così elevata.
Da tener presente che il flusso cedolare di questo titolo è fisso, e dunque indipendente dall’andamento dei tassi di interesse e dei rendimenti. Certo, la tassazione del 12,5%, applicata ai titoli di Stato, va a ridurre il guadagno finale (netto), ma il rendimento resta comunque molto allettante. Specialmente per un risparmiatore che ha un orizzonte temporale di medio periodo, una bassa propensione al rischio e una moderata tolleranza alla volatilità. E che cerca un investimento sicuro con la possibilità di sfruttare una cedola elevata.
Un’importante precisazione a proposito del rendimento: quest’ultimo è altra cosa rispetto alla cedola e il rimborso a 100 centesimi determinerebbe una minusvalenza in caso di acquisto ai valori attuali. Ma la perdita in conto capitale sarebbe più che compensata dal guadagno delle cedole riconosciute durante la vita residua del titolo. Un esempio pratico può aiutare a capire i valori in ballo meglio di tante parole: investendo 50.000 euro nominali, il flusso cedolare lordo sarebbe di 3.625 euro ogni anno, per un guadagno netto di 3.170 euro all’anno, da cui va però detratta la perdita in conto capitale.
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