La tassa sulla casa IMU ormai è in scadenza, quindi è tempo di capire chi e se deve pagare e come fare in caso di esenzioni specifiche.
Il Ministero dell’economia ha specificato tutte le casistiche in cui è possibile non pagare l’IMU o comunque quando si ha diritto a specifiche agevolazioni che possono aiutare economicamente i proprietari di immobili secondari, quindi laddove non vi sia la propria residenza.
La seconda rata di dicembre, da corrispondere al 18, va a chiudere l’anno in corso. Ma con le novità degli ultimi giorni sugli errori dovuti al calcolo dell’Iva e quanto accaduto anche per le maggiorazioni applicate non dovute, è meglio fare attenzione. Anche perché per questo tipo di tassa i comuni non hanno un sistema di rimborso diretto e, laddove si sbagli a pagare magari dando più di quanto dovuto o una rata che non spettava, dopo bisogna avviare un iter complesso per la restituzione delle somme.
IMU: chi è esente dal pagamento della tassa
L’IMU viene anche chiamata tassa sulla seconda casa poiché si applica a quegli immobili che sono di proprio possesso ma dove non si risiede. Deve essere la dimora abituale o la residenza di uno dei due coniugi. Nel 2022 la questione è cambiata, in seguito alla definizione di abitazione principale. Quindi molte persone che prima pagavano, ora non devono pagare più. Secondo la Cassazione c’è un’agevolazione quando si rispettano certi requisiti.
Sono esenti dal pagamento dell’IMU i fabbricati rurali, gli immobili di categoria catastale D3, quelli che sono impiegati come beni merce, ma ci sono tantissime agevolazioni specifiche. Ad esempio quando la casa si trova in una situazione e in condizioni non abitabili si può chiedere lo sgravio. Questo perché non avrebbe senso pagare per un immobile che non si può usare.
Questo procedimento è utile laddove però ci sia un apposito certificato che comprovi oggettivamente questa condizione. Lo si può ottenere perché c’è un pericolo per la salute, ad esempio se la casa è veramente molto sporca, oppure se ci sono elementi pericolanti importanti, come il soffitto o le pareti.
In qualunque situazione di gravità si può procedere in questo senso. Invece se si ha una casa sfitta ma utile all’abitabilità, questo è un problema che non riguarda il comune e la tassa va pagata. Anche i pensionati hanno diritto ad agevolazioni, ad esempio coloro che vivono all’estero e sono iscritti AIRE possono ottenere il 50% di sconto sulla casa anche se di fatto non hanno più la residenza in Italia. L’IMU viene ridotta al 25% anche per quegli immobili che sono a canone concordato o laddove i coniugi abbiano delle residenze diverse.