La possibilità di contestare le multe stradali c’è e in alcuni casi è del tutto gratuita: ecco come muoversi per evitare di pagare.
Spesso siamo tentati di pagare anche le multe che vorremmo contestare per due motivi principali: il primo è che non si tratta di cifre onerose, quindi preferiamo pagarle direttamente senza ficcarci in qualche complicata trafila burocratica per la contestazione.
In secondo luogo tendiamo a pagare anche multe ingiuste o contestabili perché pensiamo che per contestare una multa sia necessario sostenere spese onerose.
Fortunatamente le cose non stanno così ed è possibile contestare una multa ingiusta in maniera semplice e gratuita, senza la necessità di coinvolgere avvocati o tribunali.
Un cittadino che ritiene di aver ricevuto una multa ingiusta può rivolgersi direttamente al prefetto entro 60 giorni dalla notifica del verbale. In questo caso il ricorso è completamente gratuito e non comporta nemmeno la necessità di presentarsi in qualche ufficio per partecipare a udienze o confronti. Oltre a questo, chi fa ricorso al prefetto non ha nemmeno bisogno di essere assistito da un avvocato.
Il ricorso deve essere spedito tramite raccomandata a.r. (e in questo caso si paga il costo del servizio) oppure tramite posta elettronica certificata (e in questo caso anche l’invio del ricorso sarà del tutto gratuito). Raccomandata o messaggio di posta elettronica andranno spediti alla sede della Polizia che ha fatto la multa o direttamente in Prefettura.
Inviando il ricorso alla Polizia dovremo ottenere risposta in 180 giorni (6 mesi) mentre inviando il ricorso in Prefettura dovremo ottenere risposta in 210 giorni (7 mesi). Nel caso in cui non ricevessimo alcuna risposta nell’arco di tempo stabilito, potremo considerare accettato il ricorso e avremo il diritto legale di non pagare la multa. Questo sistema sfrutta in realtà la lentezza dell’apparato burocratico: è possibile che la risposta non arrivi nei termini stabiliti anche se il prefetto volesse bocciare il nostro ricorso.
Bisogna tener presente però che, qualora ricevessero la comunicazione e decidessero di rispondere in tempo, con ogni probabilità Polizia e Prefettura appoggeranno la decisione dell’agente che ha fatto la multa. Si tratta quindi di un sistema da sfruttare solo se si è certi che la multa sia ingiusta per evidenti vizi di forma.
Un’alternativa è il ricorso in autotutela, che consiste semplicemente nello scrivere una lettera in carta semplice o una email con PEC da destinare all’organo che ha emesso la multa (spesso la polizia municipale). In questo caso si dovranno segnalare le irregolarità e le inesattezze sulla base delle quali si chiede l’annullamento della multa. L’organo potrebbe scegliere di auto tutelarsi e annullare la multa perché il passo successivo da parte del cittadino potrebbe essere il ricorso per vie legali.
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