Oggi sia i rincari dei mutui che i prezzi di affitto troppo alti rischiano di congelare il mercato immobiliare, ma per fortuna c’è una soluzione.
Si chiama rent-to-buy e se fino a poco tempo fa era una scelta “di nicchia” adesso il trend si sta espandendo, e i motivi sono presto detti: questa formula risulta conveniente sotto molti aspetti sia per l’inquilino che per il proprietario.
Il rent-to-buy è una particolare formula che in pratica unisce il contratto di locazione con quello di compravendita. Si tratta di una “via d’uscita” ai costi ormai insostenibili dei mutui e i vantaggi sono assicurati a entrambe le parti, ma ovviamente prima di sceglierla è opportuno conoscerla più a fondo.
Come funziona il rent-to-buy e perché potrebbe davvero rappresentare la svolta nel mercato immobiliare
Si chiama anche riscatto-affitto, ed è una soluzione che può dare vantaggi a tutte le parti interessate, ovvero chi desidera comprare una casa ma non può accedere momentaneamente a un mutuo e chi vuole venderla.
In pratica si stipula un contratto di affitto per una certa durata di anni; terminato il tempo, l’inquilino potrà comprare la casa, detraendo dal prezzo concordato in precedenza quanto versato con le mensilità di locazione. L’acquisto non è comunque obbligatorio ma se avviene l’inquilino non avrà disperso i soldi versati tutti i mesi, cosa che accade come sappiamo bene in qualsiasi contratto di locazione.
Ovviamente il contratto di riscatto-affitto è soggetto a normative e regole, ed è sempre bene sapere fino in fondo a cosa si va incontro. Intanto c’è da stabilire la durata del periodo di affitto, decidere quando la casa verrà pagata totalmente per la cifra che rimane e anche il valore stesso dell’immobile, che non potrà aumentare o diminuire. Nel contratto possono essere previsti obblighi di manutenzione straordinaria dell’immobile, e questo è certamente un vantaggio per il venditore.
Solitamente alla stipula di un contratto buy-to-rent il futuro acquirente deve versare una percentuale variabile tra il 5 e il 10% del valore dell’immobile stesso. Alla fine del contratto di locazione, se la compravendita non va a buon fine, questa sorta di “caparra” potrebbe non essere restituita.
Il vantaggio per gli inquilini è ovviamente quello di dover chiedere un mutuo più piccolo perché ha già pagato in parte la casa con le mensilità di affitto. Dall’altra parte il venditore ha la garanzia che l’inquilino paghi regolarmente, perché se ciò non avviene non potrà acquistarla.
Ecco perché vale la pena di prendere in considerazione questa formula, se si intende acquistare la casa senza troppi sacrifici.