Può capitare di ricevere una comunicazione di sfratto e allora è obbligatorio liberare la casa, e ci sono delle tempistiche precise.
Lo sfratto è una risoluzione del contratto che può scattare per diversi motivi, tra cui la morosità dell’inquilino che non ha pagato l’affitto, ma anche perché il contratto è decaduto legalmente e il proprietario non intende rinnovarlo.
La Legge tutela sia i locatari che i locatori, ovvero sia il proprietario che ha ceduto in affitto un immobile sia l’inquilino, che può sfruttare un bene secondo i termini stabiliti nel contratto di locazione.
In caso di sfratto, però, è opportuno sapere che ci sono regole precise da rispettare, anche riguardo alle tempistiche concesse per lasciare l’appartamento in oggetto. Ecco come funziona secondo la legge.
Con lo sfratto non si scherza, ecco tutto quello che c’è da sapere sui tempi concessi per liberare casa
Abbiamo detto che lo sfratto può scattare per decadenza dal contratto oppure per mancato pagamento della mensilità dovuta per l’affitto.
Ricordiamo che basta sia saltata anche solo una mensilità che può scattare la procedura di sfratto, o se il pagamento è arrivato con un ritardo di 20 giorni, e anche se l’inquilino non paga la quota condominiale spettante.
Sicuramente prima di arrivare alla procedura di sfratto si possono tentare vie conciliative, ma se non fossero sufficienti allora l’inquilino riceverà una diffida scritta da parte dell’avvocato del proprietario, che intimerà a lasciare l’appartamento e a pagare anche il debito residuo.
Nella lettera inviata all’inquilino ci sarà anche la notifica dell’atto giudiziale, ossia “l’intimazione di sfratto per morosità, nella quale è indicata la data dell’udienza, fissata a non meno di 20 giorni dalla citazione“.
- Se l’inquilino non si presenta all’udienza il Giudice emette un’ordinanza nella quale intima a liberare l’appartamento entro 10 giorni.
- Se dopo 10 giorni l’inquilino non rispetta l’ordinanza, dovrà intervenire l’ufficiale giudiziario per l’esecuzione forzata.
Facendo due calcoli, dunque, un inquilino ha tutto il tempo per liberare l’appartamento, organizzandosi, e anche a reperire il denaro che serve per ottemperare al debito. Possono infatti volerci anche 2 o 3 mesi prima di arrivare all’esecuzione forzata di cui sopra.
Non è tutto, però, le tempistiche possono subire ulteriori allungamenti se – ad esempio – l’inquilino si presenta all’udienza e pone opposizione allo sfratto; può farlo dimostrando di aver nel frattempo pagato oppure che ci sono dei vizi procedurali, o ancora, chiedendo al Giudice la possibilità di prorogare la procedura di atri 90 giorni in modo da poter pagare quanto dovuto.