Quanto costa dimenticare sempre il caricatore attaccato alla corrente: ecco dettagli e aspetti che molti non conoscono.
C’è un abitudine diffusa e comune, ovvero dimenticare il caricatore attaccato alla corrente, che finisce per un avere un costo in termini di consumi energetici: a quanto ammonta e cosa c’è da sapere al riguardo.
Spesso, e nel caso di alcuni, sempre, si finisce per dar seguito ad una abitudine che può avere un costo sull’energia, ovvero dimenticare e lasciare il caricatore attaccato alla presa di corrente. Si tratta di un aspetto abbastanza comune, dal momento che oramai la tecnologia è presente in tanti e diversi modi ed oggetti nella vita quotidiana, e basti pensare agli smartphone, ai computer, e ai vari dispositivi che si utilizzano tutti i giorni.
Ecco che, poiché magari non proprio ordinatissimi, oppure a causa della pigrizia, si finisce per non staccare i cavi e il caricatore dalla presa di corrente, anche quando quest’ultimi non sono collegati ai dispostivi stessi. In assenza del cellulare, del tablet e degli altri device collegati, questa abitudine finisce col generare dei consumi dal punto di vista dell’energia.
Lasciare in carica il caricatore ha un costo in termini di consumo energetico, dal momento che lo strumento che consuma energia è proprio l’alimentatore. Quando quest’ultimo è in presa, viene generato al suo interno un circuito chiuso che permette all’alimentatore di assolvere alla propria funzione, e di riflesso ciò comporta a prescindere un consumo.
Volendo quantificare tale perdita di energia, occorre tener presente che si tratta di uno spreco sempre più limitato, in virtù delle nuove tecnologie. Sin dal 2020 vi è un regolamento UE a proposito della progettazione eco-compatibile dei device elettrici, secondo il quale caricatori ed alimentatori esterni non possono avere un consumo maggiore di 0.1 watt di potenza, in assenza di dispositivi collegati.
Nel caso dei caricatori per computer portatili, vi è uno spreco maggiore in presenza di una potenza d’uscita massima maggiore dei 50 watt. Al riguardo, si permette una perdita della potenza pari a 0.21 watt.
Per provare a rispondere alla domanda circa la quantificazione del consumo, si consideri anzitutto un prezzo energetico pari a 0.40 euro/kWh. Nel corso di un anno e riguardo il caricatore dello smartphone dimenticato in corrente, la spesa sarà all’incirca di 35 centesimi. Passando poi al laptop, si arriverà ai 73 centesimi. Importi e consumi limitati, nel caso però di device recenti realizzati e venduti successivamente all’approvazione del suddetto regolamento.
E per quanto concerne quelli meno recenti? Le cifre non sono le stesse, visto che un caricatore per computer può portare ad uno spreco energetico sino a 4 watt e, per tutto l’anno, la spesa potrebbe superare i tredici euro.
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