Stop al testamento se si supera il limite di età, esiste un requisito anagrafico da rispettare?

Fino a quando è possibile redigere legittimamente un testamento? Esistono limiti di età anagrafica oltre i quali è da considerare come nullo?

Esiste un limite anagrafico massimo da dover rispettare per produrre una pianificazione successoria, ovvero il documento delle proprie volontà testamentarie? Con l’avanzare dell’età, le condizioni psico-fisiche possono determinare una condizione di illegittimità delle volontà espresse, rendendole di fatto nulle ed inapplicabili?

Esistono limiti di età anagrafica oltre i quali la redazione di un testamento è da considerare come nulla? Scopriamolo insieme
È la lucidità mentale del testatore, non l’età anagrafica, la discriminante tra legittimità ed illegittimità delle volontà espresse sul testamento – (Crypto.it)

Ebbene, si tratta di quesiti di particolare importanza per quanto concerne la validità di un testamento e che trovano risposte piuttosto chiare tanto in specifiche disposizioni legali quanto in interpretazioni giurisprudenziali passate a sentenza. Attraverso di esse possiamo comprendere i parametri da soddisfare in termini di redazione di un testamento successorio affinché risulti valido a tutti gli effetti.

Partiamo dunque da un principio generale: a fare la differenza non è l’età anagrafica, bensì la lucidità mentale del testatore. Se questi, infatti, viene riconosciuto dalla legge come “capace di intendere e di volere”, e posto il caso per estremo che si trovi a redigere il testamento anche alla veneranda età da record di oltre i 100 anni ma in queste condizioni di lucidità mentale, ecco che il documento risulta valido. Ma come si fa a determinare la lucidità del testatore?

Capacità o incapacità di intendere e volere: come è possibile determinarla

Per determinare l’effettiva capacità o incapacità di intendere e di volere del testatore, l’ideale è di sottoporlo ad una specifica perizia medica. Tuttavia, tale procedura non sempre viene effettuata e, assai di sovente, al momento del decesso non risultano cartelle cliniche in grado di comprovare il suo stato di salute psico-fisica nel periodo di redazione del testamento.

Esistono limiti di età anagrafica oltre i quali la redazione di un testamento è da considerare come nulla? Cosa sapere a riguardo
La giurisprudenza ha escluso la demenza senile dalle cause patologiche che possono determinare un’effettiva incapacità di giudizio – (Crypto.it)

Per questo motivo, se un erede o diretto interessato intendesse dimostrare l’incapacità d’intendere e volere del testatore, in assenza di interdizione, inabilitazione o perizia medica certificata che attestino una grave infermità permanente, avrà l’onere di fornirne prova documentata ed inconfutabile. Altrimenti, anche se fosse stato redatto all’età di oltre 100 anni, per rimanere sul nostro esempio, verrà considerato legittimo.

Né è possibile appellarsi alla cosiddetta presunzione di incapacità: a riguardo, infatti, in più occasioni si è espressa chiaramente la giurisprudenza, che ha escluso la demenza senile e, più in generale, l’affievolimento fisiologico naturale delle capacità mentali, dalle cause patologiche che possono determinare un’effettiva incapacità di giudizio. In caso di necessità di approfondimento dei dettami legali e giurisprudenziali sulla materia, è consigliabile consultare un esperto legale specializzato.

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