Vizi sempre più costosi per gli Italiani, dal prossimo anno i fumatori spenderanno un po’ di più sia per le sigarette sia per il tabacco sia per “le elettroniche”.
Tempi sempre più duri per i fumatori italiani. Il carovita colpisce infatti anche le sigarette che, per effetto della nuova legge di bilancio, subiranno un rincaro che probabilmente il prossimo anno oscillerà tra i dieci e i dodici centesimi a pacchetto per i pacchetti della fascia più alta.
Per le sigarette tradizionali, in base a quanto riportato nella bozza della nuova legge di bilancio per il 2024, la manovra interviene su due delle tre componenti fiscali che vanno a incidere sul prezzo finale del pacchetto di sigarette, quella specifica e quella dell’onere fiscale minimo, nessun incremento per la componente fiscale variabile.
Sempre secondo quanto emerge dalla bozza della nuova manovra, infatti, viene ritoccata anche la tassazione sulle sigarette, sul tabacco riscaldato e sul tabacco trinciato.: gli aumenti previsti nel 2024 e anche per l’anno successivo restano confermati, mentre la tassazione crescerà di un ulteriore punto nel 2026 rispetto a quanto già era stato previsto.
La tassazione sul tabacco trinciato avrà impatti stimati da esperti di settore di circa 30 centesimi per busta. Sulle sigarette elettroniche c’è un piano di aumenti annuali che vanno dall’1% annuo per i liquidi con nicotina e per quelli senza nicotina nel 2025 e nel 2026.
Quanti sono i fumatori italiani e l’incidenza sulla salute
Secondo i più recenti dati sulla prevalenza del fumo tra gli italiani raccolti annualmente dall’ISTAT (con l’Indagine sulle attività della vita quotidiana e dall’Istituto Superiore di Sanità con la sorveglianza PASSI e l’indagine ISS/Doxa) e diffusi dal Ministero della Salute, nel 2021, nella popolazione di 14 anni e oltre sono poco meno di dieci milioni. La prevalenza è pari al 19% con marcate differenze di genere: tra gli uomini i fumatori sono il 22,9%, tra le donne il 15,3%. Il fumo di tabacco è risultato più diffuso nella fascia di età tra i 25-44 anni (circa 1 persona su 4).
Mentre nell’Unione Europea il consumo di tabacco resta il più grande fattore di rischio evitabile per la salute, responsabile di 700.000 decessi ogni anno, in Italia è stato stimato che al fumo di tabacco sono attribuibili oltre 93.000 morti (il 20,6% del totale di tutte le morti tra gli uomini e il 7,9% del totale di tutte le morti tra le donne) con costi diretti e indiretti che superano i 26 miliardi di euro (Fonte: Tobacco Atlas sesta edizione). Per quanto riguarda i tumori, il tabacco sembra essere il fattore di rischio con maggiore impatto a cui sono riconducibili almeno 43.000 decessi ogni anno.