Ecco quanto è utile orientare eventuali capitali verso la rendita dei titoli di Stato: potenzialità e rendite dei vari titoli.
Nei tempi che si stanno vivendo e coi venti di guerra che soffiano su una generalizzata crisi della diplomazia e della politica, ogni analisi per dipanare le complicatissime variabili di un conflitto possiede una volatilità valoriale senza precedenti: in taluni quadranti della lotta la tensione è alle stelle poiché troppi nodi del passato, rimasti tali, stanno venendo al pettine.
Di fronte ad un complesso squilibrio delle forze e delle risorse in campo, resta stabile l’affidabilità delle varianti economiche e finanziarie. Con accuratezza oracolare, l’andamento dell’economia globale è in grado di raccontare quella parte di verità dei conflitti in campo che il terreno di battaglia, e soprattutto quello dei media di massa, mantiene in una zona d’ombra.
Quali vantaggi offrono i titoli di stato (BTP)
L’inflazione è conosciuta per costituire un fattore particolarmente duro nelle medie condizioni dei cittadini; essa influisce sui consumi, sugli standard di vita, certo; ma in termini macroeconomici, si trasforma in un metro di misura della crescita: nella fattispecie, del prodotto interno lordo. Un virus tollerabile finché amplifica un entusiastico stato di salute dell’economia di un Paese: così è avvenuto in Italia.
La crisi dell’energia ha riportato tutti con i piedi per terra: i consumi crollano per via della crescita dei prezzi; neanche a dirlo, arretra la produzione, arretra l’occupazione. L’inflazione diviene lo spauracchio nella forma per la quale è nota; si insinua nelle bollette, altissime, ed erode i redditi, specialmente nei nuclei familiari più esposti. In questi casi, la cura della Banca Centrale Europea è dura: innalzare i tassi di interesse. Crescono così le rate mensili dei mutui, con conseguenze che vanno dal crollo del mercato immobiliare al settore dei prestiti bancari.
Pochi considerano il fatto che le irrobustite percentuali dei tassi alzano dunque i rendimenti. Li si sono scorsi persino negli strumenti per la gestione dei piccoli risparmi, quali i buoni fruttiferi di Poste Italiane. I tassi, tendenti al 4%, hanno permesso di generare strumenti di rendita a breve termine, estendibili anche in una compagine apparentemente stantia come quella del libretto postale.
Ovviamente salgono gli interessi sui titoli di Stato, BOT e BTP. In particolare, diventa un’ottima occasione per gli italiani, recenti estimatori di BTP, ad investire nuova liquidità. I Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) rappresentano strumenti flessibili, disponibili in diverse tipologie, con scadenze che vanno dai 5 ai 30 anni. Emessi dal MEF, da essi si ricavano plusvalenze alla scadenza, oppure dalla vendita anticipata (al netto dei costi complementari) e nella globalità degli altri rendimenti.
Questi titoli vengono acquistati direttamente, tramite le aste ministeriali o attingendo dal mercato secondario con l’ausilio di intermediari autorizzati. L’investimento in BTP è considerato sicuro ma non è detto che generi sempre un rendimento positivo; sono soggetti alle fluttuazioni future, oltre al fatto che la vendita anticipata non garantisce il recupero dell’intero investimento iniziale: l’andamento è volatile e pertanto la perdita di una parte del capitale è molto probabile. Bisogna anche dire che i BTP si basano su un indice di solidità del Paese che è rimasto generalmente costante; ma una soluzione più cautelare richiede di diversificare le opportunità di investimento per mitigare i potenziali rischi.