Nel 2024 assisteremo a grandi cambiamenti sul fronte delle pensioni, cambiamenti che a molti lasceranno l’amaro in bocca.
Prepariamoci ad assistere a grandi cambiamenti nel 2024 per quanto riguarda le pensioni. Il Governo, ancora una volta, ha cambiato idea. Vediamo insieme cosa succederà il prossimo anno.
Il 2024 si aprirà con importanti novità che riguarderanno sia i pensionati sia chi è prossimo a lasciare il lavoro. Le tre principali misure di pensione anticipata- Quota 103, Ape sociale e Opzione donna- non ci saranno più o, se ci saranno, avranno requisiti d’accesso diversi da quelli a cui eravamo abituati. In sostanza a partire dal prossimo anno diventerà un po’ più complicato andare in pensione con qualche anno di anticipo rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero.
Per quanto riguarda, invece, chi in pensione c’è già, a cambiare saranno gli importi in virtù della nuova percentuale di rivalutazione che verrà applicata a partire da gennaio 2024. Stando alle prime informazioni trapelate da Palazzo Chigi, l’indicizzazione il prossimo anno dovrebbe fermarsi al 5,4%. E, da quanto emerso, non è prevista un’ulteriore rivalutazione neanche per le pensioni minime.
Pensioni: ecco cosa cambierà nel 2024
In pensione un po’ più tardi e con assegni previdenziali un po’ più bassi. Questo, al momento, sembra essere lo scenario che ci attende. Agevolare troppe uscite anticipate non era possibile a meno di non fare crollare tutto il sistema come un castello di carte. Anche i tassi di rivalutazione lasceranno un gran malcontento tra i pensionati. Vediamo cosa succederà nell’anno che ci attende.
Nel 2023 il tasso di rivalutazione delle pensioni era stato addirittura dell’8,1%. Le pensioni minime avevano subito un’ulteriore rivalutazione: dell’1,5% per chi ha meno di 75 anni e del 6,4% per chi ha 75 anni o di più. Il 2024 sarà un anno decisamente meno ricco.
La percentuale di rivalutazione si fermerà con ogni probabilità al 5,4%. Ma questa percentuale sarà applicata solo alle pensioni fino a 4 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps. Per tutte le altre si andrà via via a scalare. Chi percepisce pensioni alte sarà penalizzato in misura importante. La rivalutazione delle pensioni per il 2024 seguirà il seguente schema:
- rivalutazione al 100% per le pensioni fino a 4 volte l’importo del trattamento minimo;
- rivalutazione all’85% – non più al 90% come si era parlato in un primo tempo- per le pensioni comprese tra 4 e 5 volte l’importo del trattamento minimo;
- rivalutazione al 53% per gli assegni tra 5 e 6 volte il trattamento minimo;
- rivalutazione al 47% per le pensioni comprese tra 6 e 8 volte l’importo del trattamento minimo;
- rivalutazione al 37% per gli assegni compresi tra 8 e 10 volte l’importo del trattamento minimo;
- infine la rivalutazione passerà dal 32% al 22% per le pensioni che superano di 10 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps.
Quest’ultima fascia reddituale sarà fortemente penalizzata. La rivalutazione per le pensioni tra 4 e 5 volte il trattamento minimo sarebbe dovuta essere del 90% ma all’ultimo il Governo ci ha ripensato e l’ha riportata all’85%.