Novità molto importanti per quanto riguarda il pignoramento di un conto corrente: ecco cosa cambierà a breve.
Stanno per cambiare le normative per quanto riguarda il pignoramento dei conti correnti. Tutte ne novità a riguardo sono contenute nella nuova Legge di Bilancio 2024 messa a punto dal governo Meloni che entrerà in vigore a partire dal primo giorno del nuovo anno, ovvero dal 1° gennaio 2024.
Punto fondamentale su cui ruota l’intera Manovra è il Fisco. Il governo Meloni si è infatti battuto per una nuova riforma fiscale che vede, tra i suoi emendamenti più importanti, il taglio del cuneo fiscale e la riduzione delle aliquote IRPEF. In questo scenario trovano spazio anche le novità per quanto riguarda il pignoramento del conto corrente.
Pignoramento del conto corrente: cosa cambia dal 2024
La legge di Bilancio per il 2024 introduce una nuova misura che consente all’Agente della Riscossione di accedere direttamente alle informazioni sui conti correnti del debitore, senza necessità di autorizzazione del Presidente del Tribunale. Questa nuova disposizione entrerà in vigore dal 1° gennaio 2024 e consentirà di velocizzare le procedure di pignoramento presso terzi, rendendole più efficienti e meno onerose per l’Erario.
A partire dal primo giorno del nuovo anno, l’Agente della Riscossione potrà accedere all’Anagrafe dei rapporti finanziari (Archivio dei rapporti finanziari intestati a persone fisiche e giuridiche) attraverso un collegamento telematico diretto. In questo modo, potrà individuare i conti correnti del debitore e, in caso di disponibilità, procedere al blocco delle somme presso terzi inviando alla banca una richiesta di “storno” delle somme dal conto del debitore a quello dell’Esattore medesimo.
La nuova misura è stata introdotta dal governo Meloni con l’obiettivo di migliorare l’efficienza della riscossione dei crediti pubblici e di contrastare l’evasione fiscale. Nonostante ciò, dobbiamo ricordare che l’Agente della Riscossione non potrà procedere al pignoramento senza aver informato di ciò il contribuente nei 30 giorni successivi dalla richiesta di pagamento alla banca.
In caso contrario, il pignoramento sarà nullo. Ricordiamo, inoltre, che la nuova misura non si applica ai pignoramenti presso terzi effettuati per debiti di natura previdenziale o assistenziale.
La legge di bilancio prevede anche un’altra misura nei confronti di chi non paga le cartelle esattoriali. Chi ha debiti scaduti e già iscritti a ruolo per imposte erariali e relativi accessori o accertamenti esecutivi affidati agli agenti della riscossione per importi complessivamente superiori a centomila euro, non potrà avvalersi della compensazione con i crediti eventualmente vantati nei confronti della pubblica amministrazione.