La rateazione è utile per consentire l’acquisto di un veicolo a chi non dispone del cash ma attenzione ai possibili raggiri nascosti nei piani proposti.
Il settore auto rappresenta per lo Stato che lo possiede un comparto fiorente e redditizio, ma al contempo un tipo di industria facilmente suscettibile di occasioni di crisi, sensibile com’è alle congiunture economiche e finanziarie del mercato globale. Cominciano a non essere pochi gli anni in cui si sente parlare dell’automobile come una produzione in affanno; e ciò avviene per varie ragioni, ma non tutte concrete.
Il settore automobilistico implica uno sviluppo che viene alimentato dagli stessi consumatori che con regolare periodicità sostituiscono il veicolo e questo è oggi un problema in tempi di stagnazione generalizzata dei redditi; inoltre, l’auto costituisce il prodotto per eccellenza che assembla diverse materie prime e le lavorazioni d’indotto, i quali concentrano nei loro prezzi i rincari degli scambi internazionali.
Finanziamento auto, varie forme ma attenzione ai contratti
Non ultimo per importanza, vi è una condizione che si aggiunge alle peculiarità del caso auto. Il prodotto è la risultanza delle sfide globali che vengono raccolte dal mercato: ieri, i criteri di riduzione degli inquinanti richiesti dalla normativa europea; oggi, la sfida dell’elettrico con l’accelerazione sull’abbandono delle trazioni a combustibili fossili.
L’Italia sta facendo fatica nel forzare la mano sulla inevitabile transizione ecologica: gli incentivi ci sono ma nel calderone dei requisiti, sono destinati altresì alle “basse” emissioni dei veicoli a benzina. Altro fattore di indecisione: la diffusione ancora scarsa delle colonnine di rifornimento ad energia elettrica e i ritardi sull’adeguamento della rete stradale nazionale che questa rivoluzione comporta. Il prezzo chiavi in mano non è certo dei più convenienti e i cittadini scelgono come opzione maggioritaria (se non scontata) un piano di rateazione per il finanziamento dell’acquisto.
Il finanziamento per l’acquisto di un’auto si traduce nella sottoscrizione di: finanziamento diretto, leasing, prestito personale e diverse altre modalità. In effetti, la scelta di non pagare tutto e subito cash può essere conveniente per alcuni ma non per altri. La forma più diffusa rimane il prestito personale, erogato specificatamente da una banca o da una finanziaria: ampia flessibilità nella durata del finanziamento, ma è accompagnata da tassi di interesse più alti rispetto ad altre forme.
Il prestito finalizzato (finanziamento diretto o pagamento rateale) è condivisa, invece, dai proprietari dei veicoli che scelgono di effettuare pagamenti mensili intestatari al venditore, e di cui la somma totale viene presa in consegna da un istituto di credito.
Non meno comune è il leasing: qui il contratto viene sottoscritto con una società di leasing, nel quale è previsto un canone mensile da corrispondere, dalla durata di 24-60 mesi; al termine delle tranche, l’auto può essere riscattata dall’automobilista tramite una maxi-rata conclusiva, oppure optare per la restituzione dell’auto. Il leasing rappresenta una scelta diffusa soprattutto tra le aziende, ma non manca qualche privato.
All’interno di questi contratti, si nascondono polizze assicurative che vanno inevitabilmente acquistate con l’adesione al finanziamento. Oltre ad incrementare il costo complessivo del veicolo, esse sono accompagnate da una serie di penali in caso di pagamenti ritardati o di mancata restituzione (tanto se il veicolo viene restituito danneggiato): non mancheranno dunque sovrapprezzi che inficeranno pesantemente sui titolari, specie se non hanno un profilo creditizio solido.