Avere debiti con il Fisco può comportare il fermo amministrativo e l’impossibilità di usare l’auto. In cosa si sostanzia la misura?
Dopo la notifica della cartella esattoriale, in caso di persistente inadempienza, si avvia la fase dell’esecuzione forzata, ossia del pignoramento dei beni del debitore, per venderli e soddisfare la pretesa creditoria.
Oltre ai beni immobili e ai crediti, si possono pignorare anche i beni mobili, tra cui l’auto. In tal caso, tuttavia, bisogna distinguere tra il pignoramento vero e proprio e il fermo amministrativo. La procedura avviene telematicamente, per mezzo della trascrizione al PRA da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Viene, poi, avvertito il debitore che, entro 10 giorni, deve depositare la vettura presso l’Istituto Vendite Giudiziarie. A differenza del pignoramento dei beni immobili, la legge non prevede un limite per il pignoramento dell’auto che, dunque, può avvenire anche per debiti non elevati.
Allo stesso modo, non sono previste eccezioni nell’ipotesi in cui il mezzo appartenga ad un anziano, a un lavoratore oppure a un disabile grave con Legge 104.
Può essere pignorata anche l’auto cointestata con un altro soggetto che non ha debiti con il Fisco; in seguito alla vendita del bene, la somma ricavata verrà suddivisa per metà tra il creditore e il cointestatario del debitore. Il discorso cambia per il fermo amministrativo. Scopriamo che cos’è.
Fermo amministrativo: in cosa consiste e perché si distingue dal pignoramento?
Anche il fermo amministrativo è rivolto ai soggetti ai quali è stata notificata una cartella esattoriale e che non hanno provveduto a pagare i loro debiti. Non prevede, però, la messa all’asta dell’auto ma solo il divieto di usarla, per evitare che il debitore la danneggi in vista della possibile futura vendita forzata all’asta.
Il fermo amministrativo, dunque, di solito anticipa il pignoramento ed è ad esso strumentale. Non si tratta, tuttavia, di un istituto obbligatorio, perché l’Agenzia delle Entrate può liberamente decidere se assoggettare l’auto a fermo ma non procedere con il pignoramento oppure pignorare il bene senza ricorrere al preventivo fermo.
Nella maggior parte delle ipotesi, l’Ente procede con il fermo, senza disporre il pignoramento. Spesso, infatti, tale strumento risulta idoneo a spronare il debitore a estinguere i propri debiti. Il debitore riceve un preavviso di 30 giorni, entro i quali, per evitare il blocco dell’auto, può pagare il debito oppure chiedere la rateizzazione della somma dovuta e versare almeno la prima rata.
A differenza del pignoramento, il fermo non può sempre essere disposto. Ad esempio, non si applica alle auto dei soggetti disabili con Legge 104, alle auto aziendali o a quelle dei professionisti, necessarie per lo svolgimento dell’attività lavorativa. Può, invece, essere oggetto di fermo l’auto del lavoratore dipendente che viene utilizzare per andare a lavoro.