Revoke.cash: perchè DEVI conoscere questo tool salvavita

Revoke.cash è uno degli strumenti che non può mancare per nessun motivo nella cassetta degli attrezzi di ogni persona che decide di utilizzare e interagire con uno smart contract.

Ogni volta che utilizziamo una applicazione decentralizzata (dApp) offerta da una piattaforma nello spazio della Finanza Decentralizzata (DeFi), utilizziamo un Bridge cross chain o in generale firmiamo delle autorizzazioni per interagire con uno smart contract, è molto facile dimenticarsi di revocare l’autorizzazione che abbiamo concesso a movimentare le risorse presenti nel nostro wallet di criptovalute.

Questo può per certi versi rappresentare un enorme rischio per la sicurezza. Specialmente se abbiamo autorizzato smart contract di piattaforme che non conosciamo a fondo. Una buona abitudine è quindi quella di revocare le autorizzazioni concesse non appena terminiamo ciò di cui avevamo bisogno.

Talvolta è un processo noioso e per certi versi non così immediato per gli utenti alle prime armi o che non hanno buona dimestichezza in questo tipo di operazioni. A tal proposito Revoke.cash offre una soluzione davvero comoda e che con pochi click fa tutto il laovro al posto nostro.

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Cos’è Revoke.cash e come funziona

Rosco Kalis è il creatore di Revoke.cash, reso disponibile al pubblico per la prima volta nel 2019. Revoke è uno strumento che gli utenti possono utilizzare per costruire barriere tra i loro wallet e l’ecosistema di dApp Web3 che cerca di gestire token e non fungible token (NFT) per loro conto. Richiedendo processi di autorizzazione prima dell’esecuzione automatica delle transazioni, gli sviluppatori possono costruire caveau per proteggere l’archiviazione degli asset legati ai contratti intelligenti.

Molti esperti di sicurezza consigliano quindi di utilizzare Revoke.cash regolarmente, poiché di solito è una buona idea limitare le quote ogni volta che non si utilizza attivamente un’applicazione decentralizzata (dapp), in particolare per i mercati NFT. Questo riduce la probabilità che i vostri beni vengano rubati da hacker o subire exploit, e può inoltre contribuire a compensare i danni causati da attacchi di phishing. Dopo che una persona è stata frodata, una mossa saggia è quella di utilizzare Revoke.cash.

I truffatori tenteranno spesso di convincervi a dare loro il permesso di accedere al vostro wallet in qualche modo. In caso di movimenti o transazioni sospette, ordinate i vostri permessi in base al momento in cui sono stati concessi per determinare quali sono i colpevoli e quindi revocateli per impedire che si verifichino ulteriori problemi o rischi.

Purtroppo quando si tratta di cirptovalue non è possibile recuperare le eventuali somme già sottratte. L’approccio migliore è sempre la prevenzione piuttosto che il contenimento dei danni. Quando state per firmare qualcosa che potrebbe danneggiare voi stessi o altri, l’estensione del browser Revoke.cash vi manderà una notifica per avvisarvi di verificare a fondo quello che andrete a fare.

I siti web di phishing cercano spesso di convincere gli utenti a consegnare le loro informazioni personali camuffandosi da exchange di criptovalute o da altre aziende affidabili.

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Come utilizzare l’estensione del browser di Revoke.cash

L’estensione per il browser di Revoke.cash può essere un ottimo alleato in queste situazioni. L’estensione visualizza una finestra di notifica ogni volta che l’utente è pronto a firmare un’autorizzazione e fornisce all’utente importanti informazioni sull’autorizzazione. Gli utenti che lo fanno hanno maggiori possibilità di evitare di firmare autorizzazioni dannose.

Quando una persona sta per firmare un hash, o quando un altro utente sta per mettere in vendita un oggetto su mercati famosi come OpenSea o LooksRare, l’estensione notifica all’utente questi eventi imminenti. Alcuni mercati, come X2Y2, utilizzano questi hash per listare gli NFT sulle loro piattaforme.

Il plugin per browser Revoke.cash è compatibile con tutte le blockchain che interagiscono con la Ethereum Virtual Machine (EVM), come Ethereum (ETH), Polygon (MATIC) e Avalanche (AVAX), tra le altre. Queste azioni sono consentite solo sui siti web ufficiali di OpenSea, LooksRare, X2Y2, Genie e Gem. Questo assicura che l’estensione per il browser Revoke.cash non interrompa il flusso naturale delle vostre attività online, al contempo che la rendiamo anche più sicura.

All’interno delle impostazioni dell’estensione, è possibile modificare la visibilità dei vari tipi di avviso. Gli utenti potrebbero essere preoccupati per le numerose applicazioni decentralizzate (dapps) a cui hanno concesso il permesso di spendere i token ERC 20 dai loro conti. Revoke.cash vi dà la possibilità di rivedere tutti i contratti che avete autorizzato a spendere denaro per vostro conto e di revocare loro l’accesso ai contratti che non sono più utili per la vostra attività finanziaria negli ambienti decentralizzati. Modificare l’importo massimo che sono autorizzati a spendere è un’alternativa alla revoca totale del loro accesso, nel caso in cui non decidiate di farlo.

Ethereum (sia la sua mainnet che le sue testnet), Gnosis Chain, Metis, SmartBCH, Syscoin ed Ethereum Classic sono tutti supportati nativamente da Revoke.cash.

Attraverso un’interazione backend con Etherscan, Blockscout, CovalentHQ e Alchemy, supporta anche blockchain aggiuntive come Avalanche (AVAX), Polygon (MATIC), BSC, Arbitrum (ARB), Optimism (OP), RSK, Fantom (FTM) e Harmony (ONE). È possibile che le prestazioni di queste blockchain siano però più lente a causa delle restrizioni di velocità.

*NB: Le riflessioni e le analisi condivise sono da intendere ad esclusivo scopo divulgativo. Quanto esposto non vuole quindi essere un consiglio finanziario o di investimento e non va interpretato come tale. Ricorda sempre che le scelte riguardo i propri capitali di rischio devono essere frutto di ricerche e analisi personali. L’invito è pertanto quello di fare sempre le proprie ricerche in autonomia.
L’autore, al momento della stesura, detiene esposizioni in Bitcoin e altri asset crittografici, anche legati a quanto trattato nell’articolo.