Cosa sono esattamente i bridge cross-chain, come funzionano e perché sono necessari nel settore delle criptovalute? Scoprilo qui.
Un’altra settimana, un altro hack di un bridge cross-chain. I bridge cross-chain sembrano essere degli obiettivi costanti per gli hacker e – con milioni di euro persi in questi attacchi – ci si potrebbe chiedere: perché abbiamo la necessità di bridge blockchain?
Esistono oltre centinaia di blockchain con caratteristiche e casi d’uso diversi. Mentre la tecnologia blockchain ha continuato a guadagnare terreno e ad attrarre più utenti, la questione dell’interoperabilità tra diverse blockchain è ancora oggi una sfida importante.
Attualmente, le blockchain esistono in gran parte come reti isolate che non possono comunicare e condividere efficacemente i dati tra loro. Ad esempio, gli utenti di Ethereum non possono implementare contratti intelligenti sulla rete Bitcoin e i possessori di Bitcoin non possono utilizzare i loro token per le transazioni sulla rete Ethereum.
In parole povere, i bridge cross-chain collegano singole blockchain, consentendo il trasferimento di risorse e informazioni tra di loro.
Questo consente l’interoperabilità tra blockchain: di fatto permette agli utenti di accedere ai protocolli e alle applicazioni decentralizzate (DApp) più interessanti di un’altra blockchain.
I bridge cross-chain sono emersi come una delle soluzioni disponibili che vengono utilizzate per connettere diverse blockchain ed ecosistemi all’interno dello spazio cripto: scopriamo come.
Bridge cross-chain: ecco cosa sono
Un bridge cross-chain è un protocollo che collega due blockchain, consentendo agli utenti di trasferire risorse e informazioni digitali da una blockchain all’altra.
È più o meno un “intermediario” che collega diverse blockchain, facilitando trasferimenti di token, contratti intelligenti e scambio di dati, nonché la comunicazione tra due catene indipendenti.
Ad esempio, se hai Bitcoin e vuoi spenderli sulla blockchain di Ethereum, un bridge cross-chain lo renderà possibile, “wrappando” BTC.
I bridge blockchain sono cresciuti in popolarità in parte a causa dell’ascesa di blockchain layer 1 “alternative”, come Solana, Avalanche e BNB Chain. Questi cosiddetti “Ethereum killer” sono impegnati da tempo a conquistare quote di mercato e utenti dalla prima blockchain di contratti intelligenti. Tuttavia, molti utenti continuano a preferire Ethereum.
I bridge hanno offerto loro un modo semplice per trasferire le proprie risorse ad altre blockchain. In generale, avere accesso a più blockchain attraverso un’unica rete migliora l’esperienza degli utenti, aumenta la liquidità per le DApp e migliora l’efficienza degli asset.
Come funziona un ponte tra blockchain nella pratica?
Sebbene i bridge cross-chain possano essere utilizzati per altre cose interessanti come la conversione di contratti intelligenti e l’invio di dati, l’utilità più comune è il trasferimento di token.
Prima del bridge blockchain, dovresti fare affidamento sui servizi di exchange centralizzati (CEX) come Binance o Coinbase se desideri utilizzare un determinato asset su un’altra blockchain.
Supponiamo che tu abbia alcuni BTC sulla blockchain di Bitcoin e desideri spostare questi token sulla blockchain di Ethereum, che ha un token ETH nativo. Per fare in modo che ciò accada, dovrai inviare il tuo BTC a un bridge cross-chain, che conterrà la tua moneta e creerà equivalenti in ETH da utilizzare.
In realtà, il tuo BTC non viene trasferito dal Bitcoin alla rete Ethereum. Invece, è bloccato in uno smart contract che ti dà accesso a un importo equivalente in bitcoin wrappato (wBTC) che può essere utilizzato sulla blockchain di Ethereum. Se decidi di riconvertire il wBTC in BTC, tutto ciò che resta del token wrappato verrà distrutto (burnato), e ricevi una quantità equivalente di BTC.
Leggi: Wrapped Bitcoin, guida per principianti
Un bridge cross-chain ti consentirebbe di convertire e utilizzare i tuoi BTC sulla rete Ethereum senza passare attraverso il processo su un CEX. Funziona “avvolgendo” i token in uno smart contract, e quindi emettendo asset nativi che possono essere utilizzati su un’altra blockchain a scelta.
Perché i bridge cross-chain sono importanti nell’ecosistema cripto?
Per comprendere l’importanza dei bridge cross-chain nello spazio cripto, è necessario capire in che modo l’interoperabilità stia alimentando transazioni senza interruzioni nella finanza tradizionale. Forse non te ne sei accorto, ma puoi usare la tua Visa per pagare le tue fatture Mastercard. Allo stesso modo, puoi utilizzare PayPal per praticamente tutti i tuoi acquisti online, indipendentemente da dove stai acquistando.
Queste sono tutte aziende diverse, che gestiscono sistemi e protocolli diversi. Tuttavia, le transazioni sono veloci e senza interruzioni.
La mancanza di interoperabilità tra diverse blockchain è vista come uno degli ostacoli che impediscono l’adozione di massa delle criptovalute. Di conseguenza, soluzioni come i ponti tra blockchain sono un grande passo avanti verso una più ampia adozione della tecnologia blockchain stessa.
I bridge aiutano anche a ridurre i costi di transazione fornendo al contempo una migliore esperienza utente. Immagina di dover passare attraverso exchange diversi ogni volta che devi scambiare un token. A parte le commissioni più elevate associate a questa operazione ogni volta, il processo è piuttosto macchinoso.
In generale, i bridge cross-chain consentono agli utenti di godere delle migliori funzionalità di due diversi blockchain, come commissioni del gas inferiori, con un throughput di transazioni più elevato e una migliore utilità sotto forma di DApp.