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Investimento e Trading

Come facciamo a capire se una criptovaluta è sostenibile a lungo termine o no? Scoprilo qui

In questo articolo esploriamo la definizione di Vesting nel mercato delle criptovalute. Questo concetto è utile in ogni tipo di investimento.

Periodi di vesting, orari di vesting, sblocco di token e token acquisiti. Cosa significano esattamente e in che modo influiscono sull’offerta circolante di una criptovaluta? Continua a leggere per saperne di più.

Se conosci il mercato delle criptovalute, avrai sicuramente esaminato la tokenomics di un progetto, o investito in una criptovaluta appena lanciata. Quindi è probabile che tu abbia visto il termine “vesting” da qualche parte.

Adobe Stock

Il termine Vesting viene comunemente utilizzato per rappresentare i benefici di piani di investimento o piani pensionistici. Viene utilizzato in genere dal datore di lavoro per trasmettere il diritto legale a pagamenti, beni o benefici attuali o futuri.

Ma – mi rivolgo a coloro che hanno familiarità con la finanza tradizionale – “vesting” ha un significato leggermente diverso nel mercato delle criptovalute.

In termini più semplici, il vesting in cripto descrive come i token vengono immessi in circolazione. Ma la questione è un po’ più complessa, e il termine può confondere sia gli investitori nuovi che quelli esperti.

Immergiamoci e affrontiamo tutto ciò che bisogna sapere sul vesting delle criptovalute nel 2022 e oltre.

Ecco di cosa parleremo in questo articolo:

  • Perché i vari progetti hanno programmi di vesting e maturazione;
  • Chi è soggetto a vesting e perché;
  • In che modo i token appena sbloccati influiscono sulla fornitura totale di token;
  • E altro ancora!

Programmi di vesting nel mercato delle criptovalute

L’offerta della maggior parte delle nuove criptovalute e token è generalmente influenzata dai cosiddetti “piani di vesting”, ovvero la pianificazione mediante la quale i token precedentemente creati vengono immessi in circolazione.

Nella maggior parte dei casi, circola solo una frazione della scorta massima di token possibili in un dato momento. Il resto è solitamente conferito ad alcuni investitori privilegiati o bloccato per un altro motivo.

Due gruppi principali saranno generalmente soggetti a programmi di maturazione: primi investitori e membri del team. Gli investitori possono essere suddivisi in uno o più gruppi, ciascuno dei quali può essere soggetto a un diverso periodo di maturazione.

Vesting nel mercato delle criptovalute

I livelli di investitori più comuni nelle vendite di token includono generalmente (dal primo all’ultimo partecipante): pre-seed, seed, vendita privata, pre-vendita e vendita pubblica (ad es. ICO, IEO o IDO). I partecipanti iniziali generalmente entrano a un prezzo più favorevole, ma sono soggetti a un programma di maturazione più rigoroso.

Ciò è dimostrato dalle percentuali di allocazione di Solana, che ha venduto il 15,9% della fornitura iniziale a investitori seed round a un tasso di $0,04 per SOL, mentre i partecipanti alla vendita pubblica hanno acquistato l’1,6% della fornitura a $0,22 per SOL. Sebbene i partecipanti al seed abbiano ottenuto i propri SOL a un prezzo inferiore, sono stati anche soggetti a un periodo di maturazione di 9 mesi.

Non è raro che i progetti cambino il loro programma di maturazione. Gli accordi di vendita di token di solito prevedono disposizioni proprio per questo motivo, ma raramente è ben accolto dai primi investitori.

I membri del team e i consulenti invece, di solito non pagano i propri token come gli investitori, ma ricevono un’allocazione gratuita soggetta comunque a vesting. Nella maggior parte dei casi, il programma di maturazione del team prevede il periodo più lungo e i termini di maturazione più severi, con un periodo di dismissione da uno a cinque anni generalmente.

Questo garantisce che il team rimanga motivato a creare valore tramite la piattaforma o il prodotto associato dietro i token acquisiti, bloccando sul nascere la pressione di vendita da parte dei membri del team che incassano le loro ricompense.

Sbloccare i token: un procedimento interessante

I programmi di vesting generalmente descrivono esattamente quando entreranno in circolazione nuovi token, in genere in relazione all’evento di generazione di token (TGE), ad esempio ogni trimestre dopo il TGE.

Quando un programma di sblocco ha più round, ogni round è noto come “tranche”. Ad esempio, se un utente prevede di ricevere 1.000 token ogni mese – per 12 mesi dopo il TGE – ogni batch di 1.000 token sarà una tranche.

Questi sblocchi possono iniziare dopo un periodo di cliff, che è una specie di ritardo prima dell’inizio del vero e proprio programma di vesting. Ad esempio, se un membro del team ha un cliff di due anni, il programma di sblocco dei token non inizierà prima che siano trascorsi due anni dal TGE.

In altri casi, puoi sbloccare i tuoi token in modo lineare, altre volte in modo esponenziale nel tempo.

Questo significa che è possibile richiedere la propria quota in proporzione al tempo trascorso. In questo caso, un avente diritto soggetto a un programma di vesting lineare di 10 mesi potrebbe richiedere il 5% dei propri token una volta trascorso il 5% del tempo, o il 20% quando è trascorso il 20% del tempo, ecc.

Spesso, lo sblocco dei token del team e/o del consulente può dipendere dal raggiungimento di obiettivi specifici o tappe fondamentali della roadmap. Tra questi potrebbero esserci il listing su un exchange centralizzato affidabile (CEX) o l’onboarding di un certo numero di utenti. Se il team non raggiunge questi obiettivi, non ha il diritto di ricevere i propri token.

Cosa sono i token acquisiti?

Fino a quando i token non vengono rilasciati – e non sono disponibili per la rivendicazione – sono considerati “vested”. Questi sono i token che alla fine entreranno comunque in circolazione, ma sono soggetti anch’essi ad un programma di vesting. In molti casi, buona parte dell’offerta totale può essere considerata vested. Una volta che questi token vengono sbloccati per l’uso, vengono considerati “divested”.

Ad esempio, guardando la pagina di Avalanche su CoinMarketCap, possiamo vedere che l’offerta circolante e l’offerta totale hanno una differenza di 119.299.447 AVAX coin. Al momento del lancio sono state coniate un totale di 360 milioni di AVAX, poi vendute tramite vendite private e pubbliche.

La vendita seed, la vendita privata, l’opzione di vendita pubblica A1 e A2 ed il programma di incentivi testnet di Avalanche, hanno avuto periodi di maturazione da oltre un anno a 18 mesi. Nel frattempo, gli AVAX dei partner strategici, l’airdrop e le coin del team hanno avuto periodi di maturazione di quattro anni. L’assegnazione di AVAX ai membri della Avalanche Foundation ha il periodo di maturazione più lungo: 10 anni.

Queste coin prima o poi entreranno nella scorta circolante.

Perché i progetti hanno programmi di maturazione?

Oggi la stragrande maggioranza delle nuove criptovalute ha dei programmi di maturazione associati. Tra questi ci sono la maggior parte dei progetti finanziati privatamente (ovvero nessuna vendita seed, privata o pubblica).

Il vesting aiuta a garantire che l’offerta cresca costantemente nel tempo, idealmente in linea con l’aumento della domanda. Inoltre garantisce una crescita di valore stabile e sostenibile. Raggiunge questo obiettivo garantendo che i primi investitori – ovvero i membri del team ed i consulenti – non possano vendere tutti i propri token per realizzare un profitto veloce, e potenzialmente influire sulla sostenibilità a lungo termine del progetto.

Controllando il tasso di crescita dell’offerta circolante, i progetti possono garantire che la capitalizzazione di mercato (MCAP o capitalizzazione di mercato) cresca in linea con la sua utilità e adozione. Tuttavia, va notato che un piccolo numero di progetti utilizza piani di maturazione per creare un’offerta circolante artificialmente bassa e gonfiare a piacimento la valutazione del progetto. Questi progetti hanno spesso un’inflazione estremamente elevata, che generalmente ha un impatto sugli investitori successivi.

In che modo il vesting influisce sulla fornitura di token?

In breve, il vesting nel mercato delle cripto porta ad un aumento dell’offerta circolante di un token (dove l’offerta circolante sono tutti i token attualmente sul mercato che possono essere spostati, venduti, scambiati, utilizzati, ecc., senza restrizioni).

Detto questo, il token vesting non deve essere confuso con l’inflazione dei token, ovvero il processo che vede aumentare l’offerta totale di un token insieme a un aumento dell’offerta circolante.

Il vesting delle criptovalute ne cambia solo la fornitura circolante.

In molti casi, solo una piccola parte dell’offerta massima è sbloccata per la circolazione dopo il TGE. In alcuni casi, l’offerta iniziale può essere inferiore all’1% dell’offerta totale, il che significa che il vesting di token può portare a un aumento verticale dell’offerta di token durante il periodo di vesting.

Come ci si potrebbe aspettare, quando l’aumento dell’offerta non è soddisfatta dall’aumento della domanda, possiamo avere una riduzione del valore del token.

Detto questo, alcuni programmi di vesting più recenti includono anche meccanismi di burning che consentono agli investitori di bruciare parte dei propri token acquisiti per ricevere immediatamente token aggiuntivi. Il sistema di MakerDAO ne è un esempio.

Come si calcola la fornitura circolante?

L’offerta in circolazione è una delle metriche più importanti per valutare una criptovaluta. Può in molti casi aiutarti a decidere se una moneta è sopravvalutata o sottovalutata (rispetto alla sua capitalizzazione di mercato).

Sfortunatamente, calcolare l’offerta circolante di una criptovaluta non è sempre semplice, poiché richiede la conoscenza dell’intera tokenomics di un progetto. I dati di CoinMarketCap sono abbastanza accurati in quanto l’azienda comunica con i team dietro i vari progetti. La maggior parte delle criptovalute viene costantemente monitorata per stabilire l’offerta circolante attraverso un rigoroso processo di quotazione. Se noto e verificato, puoi visualizzare questo dato nella pagina della moneta pertinente.

Nella stragrande maggioranza dei casi, le criptovalute possono essere considerate inflazionistiche poiché la loro offerta circolante aumenta nel tempo. Un numero molto più piccolo è deflazionistico, il che significa che la loro offerta circolante si riduce nel tempo, principalmente a causa del burning di token per uno o più motivi.

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