Storia di Bitcoin, dalla crisi finanziaria del 2008 fino ad oggi. Tutto ciò che ti interesserà sapere prima e dopo aver investito in BTC.
Il 31 ottobre 2008, un individuo anonimo di nome Satoshi Nakamoto pubblicò un white paper molto particolare. Questo documento descriveva in dettaglio il progetto di un “sistema di denaro elettronico peer-to-peer“. Si trattava di un’infrastruttura finanziaria globale basata sulla crittografia anziché sulla fiducia. Oltre un decennio dopo, le criptovalute vengono discusse regolarmente nel contesto della politica economica globale. Alcune nazioni stanno persino ricercando e sviluppando le proprie valute digitali. Stiamo parlando della storia di Bitcoin: leggi di più.
La struttura dei dati alla base di Bitcoin (BTC) – ovvero la blockchain – è stata anche studiata e implementata in casi d’uso. Questi vanno dalla gestione delle supply chain alla logistica, alla pianificazione delle risorse tra imprese, al commercio di energia, alle organizzazioni autonome decentralizzate (DAO) e molto altro.
Lo scopo di questa guida è fornire a principianti ed esperti una comprensione completa della storia di Bitcoin. Copriremo il contesto sociale e tecnologico della sua nascita, eventi chiave nella sua storia, come funziona, descrizioni delle sue proprietà uniche e consigli su come partecipare all’interno questo nuovo paradigma finanziario.
Si spera che entro la fine di questa guida, il lettore avrà una prospettiva equilibrata di uno degli sviluppi tecnologici e finanziari più affascinanti dell’era moderna.
Table of Contents
La preistoria di Bitcoin
La storia inizia con l’anonimo Satoshi che pubblica un white paper il giorno di Halloween del 2008. Ma esiste una preistoria spesso trascurata, che è essenziale per comprendere Bitcoin come fenomeno tecno-sociale in divenire da decenni.
Questa guida a Bitcoin inizierà prima tracciando le correnti sociali e tecniche che hanno portato al suo principio. L’esame di queste correnti è utile per discutere il passato, il presente e il futuro di Bitcoin.
L’ideologia di Bitcoin
Anche se può suonare strano che Bitcoin possegga un’ideologia – considerando la sua natura decentralizzata – il fatto è che Bitcoin è stato costruito principalmente da individui esperti di tecnologia, libertari e cripto-anarchici. L’adozione iniziale di Bitcoin all’interno di questa community ne ha definito i valori e l’architettura tecnologica fondamentale.
Quando Satoshi ha rivelato al mondo la sua proposta per Bitcoin, ha raccolto solo una piccola quantità di interesse e critiche da parte di una community online molto ristretta, fatta di crittografi e scienziati informatici. Molte di queste persone erano coinvolte negli esperimenti sul denaro digitale negli anni Ottanta e Novanta.
Per loro, Bitcoin era semplicemente l’ultimo di una lunga sequenza di esperimenti nella creazione di sistemi monetari che rispettassero la libertà e la privacy individuali. Nel tentativo di rintracciare le radici ideologiche, scopriamo che l’influenza formativa di Bitcoin deriva in gran parte dal discorso che circonda due community in particolare.
#1. Estropici
Nel 1988, un futurista di nome Max More espose la filosofia dell’estropismo in una serie di principi scritti che descrivevano in dettaglio un “quadro di valori e standard in evoluzione per il miglioramento continuo della condizione umana” attraverso l’uso di tecnologie emergenti come la criogenia, intelligenza artificiale, robotica, memetica, ingegneria genetica, viaggi nello spazio e altro ancora.
Un individuo estropico è colui che costruisce e testa attivamente questi sistemi per il miglioramento dell’umanità, ed aderisce al pensiero razionale senza dogmi. Uno dei concetti fondamentali di questa community è l’estensione della vita attraverso l’uso della criogenia e di altri mezzi.
Questa ideologia transumanista ha riunito una community di scienziati e futuristi che ne hanno condiviso le idee nei primi forum online. Dalla fine degli anni Ottanta all’inizio e alla metà degli anni Novanta, gli estropiani hanno prototipato progetti per valute alternative, nuove idee, mercati di previsione, sistemi di reputazione e altri esperimenti che prefiguravano gran parte dell’attuale spazio crittografico. La community estropica vantava membri del calibro di Nick Szabo, Hal Finney e moltri altri.
#2. Cypherpunk
“La privacy è necessaria per una società aperta nell’era elettronica. […] La privacy è il potere di rivelarsi selettivamente al mondo”.
– Eric Hughes, “Manifesto di un cypherpunk”
Come gli estropiani, anche i cypherpunk erano uniti da un’enfasi condivisa sulla tecnologia per creare un mondo migliore. Il sottogenere cyberpunk – nella letteratura di fantascienza – spesso ritrae un futuro in cui diverse corporazioni governano efficacemente il mondo attraverso sistemi di sorveglianza onnipresenti. I protagonisti spesso sono hacker che manovrano e gestiscono questa società distopica.
I cypherpunk erano così chiamati perché vedevano le opere degli autori John Brunner, William Gibson e Bruce Sterling come scenari plausibili, date le tendenze del progresso sociopolitico e dell’innovazione tecnologica. Credevano che l’ascesa delle reti informatiche globali mediate da governi e multinazionali avrebbe compromesso la libertà e la privacy.
I cypherpunk erano una comunità di crittografi, informatici e futuristi dediti alla costruzione dei sistemi necessari per garantire la sovranità individuale, in un potenziale stato di sorveglianza alla Orwell.
Contrariamente agli estropiani, i cypherpunk hanno enfatizzato un particolare insieme di tecnologie attorno alle reti di comunicazione crittografate, inclusi messaggi anonimi e denaro elettronico. Molti degli esperimenti sulla valuta digitale negli anni ’90 e all’inizio degli anni 2000 sono stati guidati direttamente dal movimento cypherpunk. Questa community è il terreno fertile da cui è cresciuto Bitcoin.
La storia di Bitcoin
Interi libri e podcast hanno coperto la storia di Bitcoin in modo molto dettagliato. Ma ai fini di questa guida, tratteremo solo i momenti fondamentali della storia di Bitcoin e il loro significato all’interno della storia in evoluzione della criptovaluta.
Genesi
Dopo che Satoshi ha pubblicato su una mailing list la sua proposta di otto pagine per un nuovo sistema di contanti digitale, ha aperto una vera e propria discussione. Al dibattito hanno partecipato crittografi, informatici e veterani del denaro digitale. Sebbene Satoshi avesse scritto gran parte della codebase di Bitcoin prima di pubblicare il white paper, l’ha reso pubblico solo dopo.
Fin dall’inizio, Satoshi ha progettato Bitcoin come un progetto software open source, costruito e mantenuto da una community di sviluppatori e appassionati. L’8 novembre 2008, Bitcoin è stato registrato sulla piattaforma di sviluppo software open source SourceForge. Fu allora che Bitcoin divenne un vero progetto pubblico.
Il 3 gennaio 2009, il team ha minato il blocco di genesi (o blocco zero) di Bitcoin, in sette giorni. In questa transazione iniziale, nota anche come transazione di generazione, o “coinbase”, Satoshi ha incluso il seguente celebre messaggio:
“The Times 03/gennaio/2009 Cancelliere sull’orlo del secondo salvataggio per le banche”
Questo messaggio era un chiaro segnale delle intenzioni di Bitcoin. Mentre il mondo stava attraversando la più grande crisi finanziaria dalla Grande Depressione, era appena nata una nuova visione per un sistema monetario separato dallo stato.
Il 12 gennaio 2009, la prima transazione Bitcoin post-genesi si è verificata tra Satoshi e l’attivista della crittografia Finney nel blocco 170. Si dice anche che Finney sia stata la prima persona a estrarre Bitcoin insieme a Satoshi dopo il lancio della rete.
Giornata della pizza Bitcoin
Il primo utilizzo registrato di Bitcoin nello scambio di un bene o servizio è avvenuto il 22 maggio 2010. Un programmatore della Florida di nome Laszlo Hanyecz si è offerto di pagare 10.000 BTC per delle pizze. Il tasso di cambio iniziale per Bitcoin era stato stabilito solo pochi mesi prima. Il prezzo delle due grandi pizze di Papa John è stato stimato in circa $25 al momento dell’acquisto. Nel momento in cui scrivo, quelle due pizze supererebbero i 230 milioni di dollari di valore (un po’ carucce in effetti). Col senno di poi molte persone hanno scherzato sulla transazione di Hanyecz, ma è importante notare che la rete Bitcoin all’epoca era veramente agli inizi.
Nei ragionamenti sul caso d’uso di Bitcoin come mezzo di scambio, la famosa transazione di Hanyecz viene spesso menzionata come esempio di come il prezzi di Bitcoin sembrerebbe essere in contrasto con il suo utilizzo come valuta. Con un’offerta scarsa e limitata a 21 milioni di BTC, le persone potrebbero non desiderare di usarla come contanti ma piuttosto come investimento a lungo termine. Tuttavia l’acquisto pionieristico di Hanyecz ha dimostrato che Bitcoin potrebbe essere utilizzato anche come sistema di transazione P2P digitale.
La nascita dell’industria del mining
Agli albori dell’economia di Bitcoin, il modo in cui le persone partecipavano alla rete e ottenevano Bitcoin era attraverso il processo di mining. Il mining è il processo mediante il quale la rete convalida continuamente le transazioni trasmesse e le registra nel registro distribuito sotto forma di “blocchi” di dati di transazione collegati tra loro. Tutto questo produce una cronologia delle transazioni crittograficamente sicura e verificabile nel tempo. La rete Bitcoin è progettata in modo tale che i miners siano ricompensati per aver assicurato che tutto proceda per il meglio, attraverso ricompense emesse in Bitcoin. Questo serve anche come processo di conio per la valuta Bitcoin.
Il 27 novembre 2010 è stato lanciato Slush Pool. Slush Pool, il pool minerario più antico del settore Bitcoin, ha fornito ai potenziali miners un mezzo per mettere insieme risorse computazionali per estrarre Bitcoin, e condividere i premi in blocco proporzionati al lavoro svolto. Questo ha consentito alle persone prive di un’abbondante potenza di calcolo di partecipare collettivamente alle operazioni della rete e guadagnare Bitcoin nel processo.
Da allora, l’industria del mining è diventata meno un’industria artigianale e più un’operazione commerciale su larga scala e ad alta intensità energetica. Oggi c’è un numero relativamente piccolo di aziende che producono la maggior parte dell’energia di hashing. Mentre l’ambito del mining di criptovalute è cambiato notevolmente con l’emergere di molte altre criptovalute, Slush Pool ha segnato un’importante pietra miliare nella storia e nella maturazione della rete Bitcoin.
Silk Road – Via della Seta
“La via della seta avrebbe dovuto offrire alle persone la libertà di fare le proprie scelte“.
— Ross Ulbricht
La storia di Bitcoin non sarebbe completa senza un capitolo su Silk Road. Lanciato nel febbraio 2011 da Ross Ulbricht – che usava lo pseudonimo di “Dread Pirate Roberts” (dal nome di un personaggio del film The Princess Bride) – Silk Road era il famigerato mercato nel darknet accessibile solo attraverso il servizio di navigazione anonima Tor, con Bitcoin come moneta di scambio.
Il sito è stato concepito come un bazar libero e aperto dove le persone potevano negoziare liberamente tra loro, al di fuori dei vincoli normativi. Oltre ad essere un mercato, il sito presentava anche un forum in cui gli utenti potevano discutere di libertarismo, cripto-anarchismo e altre opinioni più o meno valide. Il sito prevedeva anche un sistema di reputazione, oltre a un sistema di deposito a garanzia automatizzato per ridurre le frodi.
Dopo che il sito è diventato un paradiso per il traffico illegale di droga e altri tipi di attività criminali, le autorità federali delle forze dell’ordine hanno iniziato a indagare sulle sue operazioni, culminate con l’arresto di Ulbricht il 2 ottobre 2013. Ora sta scontando più ergastoli, senza possibilità di libertà condizionale.
Momento chiave
Silk Road è un momento chiave nella storia di Bitcoin. La narrativa del Bitcoin come valuta preferita per le attività criminali deriva da casi come questo. Quello che era inteso come espressione dell’idealismo libertario – intorno alla libertà personale e al libero mercato – è diventato il mercato nero più famoso dell’era moderna.
È importante notare che lo United States Marshals Service ha messo all’asta quasi 30.000 BTC che erano stati sequestrati durante l’arresto di Ulbricht, il che di per sé dà credito alla legalità di base di Bitcoin. Nonostante la svolta oscura nella storia di Silk Road, il mercato ha mostrato la capacità di Bitcoin di facilitare il commercio P2P in un mercato aperto.
Sfortunatamente, i beni e servizi legali disponibili su Silk Road – che vanno dall’arte, all’abbigliamento, all’artigianato fai da te, costituivano un volume molto minore dell’attività del mercato.
Storia di Bitcoin: l’uscita di Satoshi
Il 26 aprile 2011 Satoshi ha lasciato il progetto Bitcoin, consegnando le redini dello sviluppo a Gavin Andresen e alla community open source. Fino a quel momento, lo sviluppo di Bitcoin era stato sostanzialmente guidato da Satoshi, chiunque egli fosse (o essi fossero).
Col senno di poi, l’anonimato dell’inventore è stato fondamentale per il successo e la persistenza del progetto Bitcoin. Con le forze dell’ordine che hanno represso gli usi nefasti delle criptovalute negli anni seguenti, sarebbe stato naturale che – se Satoshi fosse stato identificato – i creatori del sistema monetario alternativo senza confini, senza autorizzazioni e che preserva la privacy avrebbero ricevuto un trattamento non dissimile da quello di Ulbricht. Satoshi abbandonare il progetto è stato essenziale affinché Bitcoin rimanesse fedele alle sue fondamenta di sistema finanziario resiliente, decentralizzato e con fiducia ridotta al minimo.
WikiLeaks e denaro resistente alla censura
Il sito di whistleblowing WikiLeaks è stato fondato nel 2006 da Julian Assange, un cypherpunk attivo. Assange ha sviluppato una relazione tesa con organi di governo e agenzie abbreviate in tutto il mondo dopo aver divulgato documenti riservati relativi a operazioni losche e clandestine di governi e società.
Il 14 giugno 2011, WikiLeaks ha iniziato ad accettare donazioni in Bitcoin. Nel frattempo PayPal aveva bloccato i conti dell’organizzazione no profit e Visa e Mastercard avevano sospeso i pagamenti. Aveva senso: WikiLeaks cercava di essere un esempio incrollabile dell’impegno del Quarto Stato per la verità nonostante la censura e alla pressione dei poteri costituiti. Per questo Bitcoin ha fornito un sistema contabile globale, senza confini e resistente alla censura per completare questi sforzi.
Satoshi ha espresso preoccupazione per l’uso di Bitcoin su WikiLeaks. “Sarebbe stato bello ottenere questa attenzione in qualsiasi altro contesto“, hanno detto in un post del 2010. “WikiLeaks ha preso a calci il vespaio, e lo sciame si è diretto verso di noi.”
L’abbinamento di queste due entità ha cementato l’identità di Bitcoin come tecnologia del dissenso agli occhi del pubblico. L’arresto di Assange l’11 aprile 2019 ha ulteriormente evidenziato le vulnerabilità di un personaggio pubblico a capo di un movimento. Secondo Wikipedia, il 21 aprile 2022 la Westminster Magistrates’ Court di Londra ha emesso l’ordine formale di estradizione negli Usa per Julian Assange.
Storia di Bitcoin: l’ascesa e la caduta di Mt. Gox
Lanciato nel luglio 2010 dallo sviluppatore di software P2P Jed McCaleb prima di essere venduto a Mark Karpelès, Magic: The Gathering Online eXchange, meglio noto come Mt. Gox, è diventato rapidamente il più grande exchange di Bitcoin al mondo, facilitando circa il 70% delle transazioni della rete al suo picco dal 2013 al 2014.
Il 7 febbraio 2014, l’exchange ha interrotto tutti i prelievi a seguito di una violazione della sicurezza. Più tardi nello stesso mese, Mt. Gox è andato offline, con 744.408 Bitcoin rubati dagli hacker, per un valore di oltre $17 miliardi nel momento in cui scrivo. Il team ha provato a risarcire gli utenti di Mt. Gox per la perdita dei loro Bitcoin, ma la storia non ha ancora un finale definitivo (o forse sì). Molti investitori hanno visto i loro beni scomparire a causa della vulnerabilità di Mt. Gox, ed hanno presentato richieste di rimborso per riavere i fondi. Ma tali pagamenti hanno subito diverse battute d’arresto negli anni.
La caduta dell’exchange leader – a causa di una violazione della sicurezza – è stata un avvertimento molto forte per gli altri exchange nell’industria delle criptovalute. Ha evidenziato i rischi sistemici legati alla custodia centralizzata degli asset digitali. In un certo senso, è un avvertimento per tutti coloro che partecipano alla criptoeconomia. Ti fidi più degli altri – per proteggere i tuoi beni – o di te stesso? Per imprenditori e sviluppatori in questo spazio, il caso Mt. Gox è diventato un esempio delle considerazioni e dei rischi della creazione di servizi e infrastrutture attorno a un bene prezioso, che è di per sé decentralizzato.
La BitLicense di New York e la regolamentazione delle criptovalute
La tecnologia e la sua adozione raramente corrispondono al ritmo della regolamentazione. Gli imprenditori e i costruttori di tecnologie emergenti spesso hanno degli attriti con le autorità di regolamentazione se c’è qualche ambiguità sul fatto che i quadri legali si applichino all’interno del nuovo paradigma.
Nel caso della criptovaluta – dove l’asset è pseudonimo, non ripudiabile e opera secondo un insieme fondamentale di regole al di fuori di qualsiasi controllo sovrano – lo scontro tra il vecchio e il nuovo è inevitabile. Tra la chiusura del mercato di Silk Road e il crollo di Mt. Gox, le autorità statali di regolamentazione hanno iniziato ad attuare regolamenti specifici per le aziende che si occupano di criptovalute a qualsiasi titolo amministrativo.
Il 17 luglio 2014, il Dipartimento dei servizi finanziari dello Stato di New York ha proposto la “BitLicense”, una licenza commerciale che impone rigide restrizioni alle attività di valuta digitale che operano nello stato di New York e che forniscono servizi di custodia, cambio e/o trasmissione per i clienti .
Creata dal primo sovrintendente ai servizi finanziari di New York, Benjamin Lawsky, la licenza è stata pesantemente criticata dall’industria per le sue richieste inibitive e costose. I costi di acquisizione della licenza infatti avrebbero reso renderebbero alle piccole e medie imprese rimanere conformi. Quando la BitLicense è entrata in vigore l’8 agosto 2015, 10 importanti società di criptovalute hanno lasciato New York in quello che il New York Business Journal ha definito il “Great Bitcoin Exodus“.
Regolamentazione
Il NYDFS pianificava di rivedere la BitLicense. Intanto il quadro normativo ha stabilito un precedente su come le autorità a livello statale e federale possono scegliere di coltivare o inibire l’innovazione commerciale e tecnologica. Nel 2020, il NYDFS ha introdotto la BitLicense condizionale, una variazione del suo framework standard per la regolamentazione delle criptovalute. Nello stesso anno PayPal ha iniziato a offrire la compravendita di risorse crittografiche – incluso Bitcoin – con una BitLicense condizionale.
Fin dal suo inizio, il panorama normativo per le criptovalute è diventato un mistero, stato per stato. La fa da padrone una pervasiva mancanza di chiarezza nella maggior parte dei paesi nel mondo fino ad oggi. La regolamentazione del settore delle criptovalute ha storicamente avuto le sue aree grigie. Numerosi organismi di regolamentazione si sono fatti avanti con varie azioni più o meno efficaci.
La repressione della Securities and Exchange Commission sulle offerte iniziali di monete – le famigerate ICO – dopo il 2017 è stato un grande evento. Un altro è l’approvazione dell’Office of the Comptroller of the Currency delle banche nazionali statunitensi a offrire servizi di custodia di asset digitali nel 2020.
In termini di normative più localizzate, le leggi statali sulle criptovalute possono variare, con il risultato che diverse piattaforme statunitensi aprono la disponibilità per i clienti di alcuni stati prima di altri, come si è visto con Binance.US, ad esempio. Il Wyoming, in particolare, si è posizionato come una regione a supporto della crescita dell’industria delle criptovalute e della blockchain a diversi livelli.
Ad oggi Bitcoin è valuta legale in El Salvador ed in Repubblica Centrafricana.
Storia di Bitcoin: Lightning Network
Affinché un sistema di contanti digitale alternativo possa competere con fornitori di servizi di pagamento globali affermati come Visa o Mastercard, deve essere in grado di gestire le numerose transazioni quotidiane che permeano le nostre vite. Bitcoin, nella sua attuale iterazione, non è ancora attrezzato per gestire le migliaia di transazioni al secondo sulla sua blockchain di base che Visa o altri fornitori noti possono fare. Quindi – da quando sviluppatori e costruttori nello spazio hanno iniziato a dibattere sempre più sulla scalabilità di Bitcoin – sono state proposte una miriade di soluzioni di ridimensionamento.
Il 14 gennaio 2016, Joseph Poon e Thaddeus Dryja hanno pubblicato un white paper che descrive in dettaglio Lightning Network, una soluzione di scalabilità layer due per Bitcoin in cui le transazioni possono avvenire su canali di pagamento off-chain per essere successivamente regolate e verificate crittograficamente on-chain. Tutto questo ridurrebbe il carico di transazione sulla blockchain di base, consentendo transazioni più rapide ed economiche. Il sistema è attivo sulla rete principale di Bitcoin da marzo 2018, e ha continuato a maturare come infrastruttura chiave di Bitcoin.
Pagamenti istantanei
Lightning Network facilita i “pagamenti istantanei“, che sono “pagamenti blockchain velocissimi senza preoccuparsi dei tempi di conferma del blocco“, come descritto dal suo sito web. Bitcoin tuttavia ha assunto più un ruolo di riserva di valore che di valuta di consumo. Quindi la velocità e i costi delle transazioni probabilmente sono diventati meno importanti.
La blockchain principale di Bitcoin sembra funzionare ancora adeguatamente in tandem con grandi acquisti, se agisce appunto come riserva di valore. Questo è stato evidenziato da alcuni acquisti di MicroStrategy, nota società di business intelligence. Michael Saylor, CEO di MicroStrategy, ha spiegato in dettaglio come l’azienda abbia acquistato quasi 130.000 Bitcoin, utilizzando nel processo la blockchain principale dell’asset. La società, tuttavia, ha effettuato solo poche transazioni sulla blockchain di Bitcoin. Clicca qui per leggere l’articolo completo su Lightning Network.
Il ridimensionamento di Bitcoin
Lightning Network è una soluzione tecnica che potrebbe teoricamente facilitare le transazioni Bitcoin ad alta frequenza. C’è ancora l’idea di ridimensionare la blockchain principale di Bitcoin, ed intanto la rete continua a crescere. Tra il 2016 e il 2017, miners, sviluppatori e aziende sono stati coinvolti in un dibattito su vari percorsi verso la scalabilità.
L’esplorazione completa delle Bitcoin Scaling Wars, come sono state chiamate, va oltre lo scopo di questa guida. Ma il dibattito può essere suddiviso in due concetti chiave: la dimensione di un blocco di Bitcoin e la distribuzione del potere attraverso la rete.
Il concetto di aumento della dimensione del blocco della blockchain di Bitcoin aveva dei sostenitori. Questi ritenevano che – con l’aumento del numero di transazioni che possono essere convalidate all’interno di un blocco – potesse aumentare il throughput complessivo delle transazioni della rete. Altri utenti hanno respinto questa idea. Hanno affermato che l’aumento della dimensione del blocco avrebbe aumentato notevolmente la dimensione dei dati dell’intera rete. Non solo, avrebbe:
- appesantito i miners con ancora più richiesta di calcolo;
- impedito ai miners più piccoli di minare efficacemente Bitcoin;
- centralizzato il potere tra i monopoli minerari stabiliti.ù
Tutto questo è poi successo veramente.
Storia di Bitcoin: Hard Fork
La community ha deciso il percorso da seguire in due sedute a porte chiuse, tra le parti interessate del settore. Le riunioni sono note come Accordo di Hong Kong e Accordo di New York. Tuttavia il 1° agosto 2017, la rete Bitcoin ha subito un hard fork. I sostenitori del big block hanno implementato modifiche alla base di codice e hanno creato una nuova chain, ora denominata Bitcoin Cash (BCH).
Il dibattito ha portato alla luce la sfida di una rete decentralizzata, che vuole raggiungere il consenso sugli aggiornamenti critici del protocollo quando è in gioco così tanto valore. Con l’assenza di Satoshi, era solo questione di tempo prima che le parti interessate si discostassero dalla roadmap originale di Bitcoin.
Bitcoin si è biforcato in BTC e BCH nel 2017. Alla fine del 2017 sono emersi altri hard fork di Bitcoin, tra cui Bitcoin Gold (BTG).
Lo standard per lo sviluppo di progetti software open source è stato il sistema che ha portato alla nascita di Internet. Ma il processo si complica quando il software in questione deve sostenere un sistema monetario globale.
Per questo articolo ci fermiamo qui: il presente di Bitcoin lo raccontiamo tutti i giorni. Salva il sito tra i preferiti per non perdere nemmeno una chicca su Crypto.it.