Parliamo della blockchain di Solana: che cos’è, quali problemi vuole risolvere e considerazioni per il futuro della criptovaluta SOL.
Qual è la soluzione di Solana al trilemma della blockchain (sicurezza – decentralizzazione – scalabilità)? Solana intende diventare il game changer delle applicazioni scalabili su blockchain. Ce la farà? Scopri di più!
Oltre un decennio fa, dopo la crisi finanziaria del 2008, la prima criptovaluta al mondo – Bitcoin – ha fatto il suo debutto sulla scena economica mondiale. Anche se BTC continua a regnare sovrano nei mercati delle criptovalute, ha aperto la strada a migliaia di altre risorse digitali. Dall’essere una bolla temporanea, le criptovalute – attualmente un’industria da $1 trilione di dollari – hanno fatto un viaggio importante, ma c’è ancora molta strada da fare.
Nonostante la presenza di così tanti asset digitali, nuove criptovalute continuano ogni giorno ad entrare nel mercato. Tutte tentano di affrontare i problemi che altre non sono state in grado di affrontare. Sia Bitcoin che Ethereum, la prima e la seconda criptovaluta per capitalizzazione di mercato, sono state fondamentali per la crescita dell’industria blockchain. Hanno aperto la strada a molti dei più recenti casi d’uso della tecnologia. Ma anche loro hanno delle carenze in alcune aree, rispetto alle nuove piattaforme basate. La scalabilità rimane la sfida più grande per entrambi. Immergiamoci nella blockchain di Solana.
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Quando Ethereum è stato lanciato come il nuovo “computer mondiale“, doveva essere una rete singola, componibile e senza autorizzazioni. Doveva inoltre essere in grado di eseguire dei codici in un ambiente trustless, e ha avuto successo sulla maggior parte dei fronti. Ma la sua mancanza di velocità, l’uso di un linguaggio di programmazione non comune, l’elevata latenza e le elevate commissioni di transazione lo rendono un ecosistema piuttosto impegnativo per gli sviluppatori.
Molte reti stanno oggi cercando delle soluzioni al problema della scalabilità, ma nessuna ha avuto successo nel raggiungere i propri obiettivi. Il cosiddetto trilemma blockchain ha perseguitato a lungo le reti distribuite. I nuovi progetti tentano di creare una rete decentralizzata che sia allo stesso tempo scalabile e sicura.
La sfida consiste nell’ottimizzare tutti e tre gli aspetti del trilemma: decentralizzazione, sicurezza e scalabilità. Alcuni progetti hanno costruito con successo reti che risolvono uno o due aspetti del problema. Ma ben pochi si sono avvicinati all’implementazione di tutti e tre.
L’industria blockchain non è più nelle sue fasi nascenti sia in termini di prezzo delle risorse digitali che di una loro sempre più ampia adozione. Le persone hanno iniziato a saltare sul carro e le reti blockchain dovranno essere in grado di gestire la domanda sempre crescente. Il team di Solana ha progettato la sua rete proprio per affrontare tutti questi problemi.
Solana è una blockchain di terza generazione che supporta una serie di soluzioni DeFi, incluso lo sviluppo di applicazioni decentralizzate (DApp) e contratti intelligenti. A differenza di altre blockchain, Solana utilizza un algoritmo di consenso ibrido che combina il proof-of-history (PoH) con il proof-of-stake (PoS), consentendo alla rete di eseguire fino a 50.000 transazioni al secondo.
Questa iniziativa open source consente anche un’efficienza molto maggiore rispetto ai modelli attuali che utilizzano solo poche centinaia di nodi. Sebbene la maggior parte delle DApp sia costruita sulla piattaforma Ethereum a causa della sua componibilità, molti utenti sono alla ricerca di alternative visto quanto è diventato costoso e lento.
Prima di fondare Solana, Anatoly Yakovenko era un senior staff engineer manager presso la multinazionale americana Qualcomm. Subito dopo, Yakovenko è passato a Dropbox per lavorare come ingegnere del software, prima di lasciare l’azienda ed iniziare a costruire Solana nel 2017.
Il team ha lanciato Solana durante il boom dell’ICO del 2017 e ha raccolto 25 milioni di dollari in round di finanziamento pubblici e privati. Il suo primo compito è stato quello di affrontare il tempo impiegato da reti come Bitcoin ed Ethereum per raggiungere il consenso, che ha portato all’incorporazione del PoH nel suo algoritmo di consenso, in contrasto con i meccanismi di consenso più noti e consolidati.
Un anno dopo Anatoly ha assunto il suo ex collega di Qualcomm – Greg Fitzgerald – come ingegnere principale di Solana per codificare la rete blockchain nel linguaggio di programmazione Rust. Il white paper ufficiale del progetto e la testnet interna sono disponibili da febbraio 2018, seguiti da più fasi di testnet che hanno portato al rilascio della sua testnet nel 2020.
La beta mainnet di Solana è stata lanciata a marzo 2020, dopodiché il progetto (allora chiamato Loom) ha aperto le sue porte a molti altri ex dipendenti di Qualcomm, tra cui Stephen Akridge come co-fondatore.
L’algoritmo PoH di Solana utilizza la crittografia per stabilire un fuso orario comune – slegato da quelli esistenti – per il sistema, mantenendo al contempo il grado di decentralizzazione della rete. Offre una registrazione immutabile degli eventi precedenti sulla blockchain, il che facilita la memorizzazione cronologica dei dati storici. Ma non si limita solo al monitoraggio di timestamp e fusi orari locali.
L’algoritmo PoH della rete viene utilizzato principalmente per garantire la sincronia dei nodi, invece di essere utilizzato direttamente per il consenso. Funziona in parallelo con il suo livello PoS. Questo consente ai nodi di creare i propri timestamp. Il nodo leader sequenzia i messaggi mentre gli altri elaborano le transazioni. Una volta che le transazioni sono state sequenziate e sono state ricevute dal nodo principale, i validatori regolano le transazioni e pubblicano le loro firme non appena ricevono la conferma.
Queste conferme sono essenziali per il funzionamento di Solana e sono considerate dei veri e propri voti dall’algoritmo di consenso. È qui che la Proof-of-Stake spiega le ali, fornendo il suo meccanismo di voto per eleggere il leader della rete.
Solana include anche molte altre innovazioni sulla sua piattaforma, che gli consentono di eguagliare le capacità di altri sistemi anche centralizzati. Tra queste citiamo il suo consenso Tower BFT, che è simile al sistema Practical Byzantine Fault Tolerance (PBFT) introdotto alla fine degli anni ’90.
Mentre PBFT aiuta a raggiungere il consenso, la Tower BFT di Solana consente l’esistenza di una fonte univoca di tempo attraverso la Proof-of-History. Questo non solo gli consente di supervisionare le funzioni dell’intera blockchain, ma accelera anche il processo di consenso riducendo al minimo la latenza delle transazioni e il sovraccarico della rete. Un altro componente cruciale dell’ecosistema Solana è Turbine, che facilita il trasporto senza interruzioni dei dati tra i nodi sulla blockchain.
Copiando la tecnica di propagazione di BitTorrent, Turbine suddivide i dati in pacchetti più piccoli prima di inviarli insieme ai codici di cancellazione. Solana utilizza anche un protocollo noto come Gulf Stream per ridurre i tempi di conferma e di switching leader, diminuendo la pressione sui validatori nel pool di transazioni non confermate. Inoltre Solana utilizza un motore di elaborazione delle transazioni chiamato Sealevel, che consente alla rete di elaborare migliaia di contratti intelligenti contemporaneamente.
Attraverso la sua infrastruttura tecnologica, Solana può convalidare le transazioni più velocemente e replicare le informazioni sulle transazioni tra i nodi, indipendentemente dalle loro specifiche hardware. Tutta la scalabilità richiesta sulla rete è fornita dal protocollo Cloudbreak, che garantisce che i dati vengano letti e scritti contemporaneamente attraverso la rete, mentre gli archivi vengono utilizzati per scaricare i dati dalla blockchain nel suo archivio di contabilità distribuito.
Utilizzando questo insieme diversificato di tecnologie, la rete Solana non ha bisogno di fare affidamento sullo sharding o su qualsiasi altro tipo di soluzione layer 2 per mantenere la sua velocità e scalabilità. Questo consente agli sviluppatori di costruire direttamente sulla blockchain, che è migliaia di volte più veloce di Ethereum o Bitcoin.
La criptovaluta nativa di Solana – SOL – ha suscitato molto interesse negli ultimi mesi, in particolare durante l’ultima bull run del 2021. SOL funziona in modo simile a come viene utilizzato ETH su Ethereum, ma i possessori mettono in stake la coin per convalidare le transazioni attraverso il meccanismo di consenso PoS (che prima o poi avrà anche Ethereum). Consente inoltre agli utenti di partecipare ai processi di governance, ricevere ricompense e pagare le commissioni di transazione.
Sebbene la fornitura massima di SOL sia vicina ai 500 milioni di token, la sua attuale fornitura in circolazione è circa 343 milioni di coin. Circa il 60% di queste criptovalute è controllato dai fondatori del progetto e dalla Fondazione Solana, con solo il 38% riservato alla community.
Poiché il mondo aveva appena iniziato ad affrontare la pandemia del COVID-19, Solana si è dimostrata resiliente in mezzo alla delicata situazione macroeconomica e ai sistemi finanziari internazionali. Il valore di mercato di SOL ha registrato alti livelli di crescita nell’ultimo anno. Diversi exchange importanti tra cui Binance, Bitfinex e OKEx hanno quotato SOL. Anche Coinbase ne ha approvato la quotazione.
Anche la rete stessa ha assistito a una crescita senza precedenti, integrando molti progetti sulla sua piattaforma tra cui Chainlink, USDC, USDT, Serum e molti altri. I sostenitori ritengono Solana il nuovo e definitivo “Ethereum Killer“, poiché è più veloce e scalabile.
Il fatto che Solana non richieda una soluzione layer 2 per mantenere le sue elevate prestazioni ha consentito a molti dei principali progetti DeFi di iniziare a costruire su di essa, tra cui O3Swap, Arweave, SolStarter e Oxygen. Anche il famoso aggregatore DEX OpenOcean ha integrato Solana nella sua piattaforma dopo aver ricevuto dalla community un numero considerevole di richieste in tal senso.
Il layer 2 come sappiamo è una buona soluzione alla scalabilità della blockchain, e gli sviluppatori creeranno sicuramente applicazioni di successo adottando questo approccio. Ma l’indipendenza di Solana da un ulteriore livello può supportare applicazioni più robuste, che non sono limitate dal throughput. Nella maggior parte dei casi, gli sviluppatori non avranno bisogno di pensare a come scaleranno le proprie applicazioni, in quanto Solana risolve questi problemi a monte.
Nella pratica mantenere la decentralizzazione su una rete è molto più difficile di quanto sembri. Solana afferma di aver risolto il trilemma della blockchain. Gli utenti invece continuano a sostenere che la piattaforma non è così decentralizzata come afferma di essere.
Solana è senza dubbio veloce e incredibilmente sicura – nonostante i noti problemi – ma il suo grado di decentramento è ancora in discussione. I critici evidenziano il fatto che il costo per eseguire un nodo su Solana è molto più alto rispetto alle altre blockchain. Per diventare un validatore su Solana, un individuo dovrebbe spendere migliaia di dollari in hardware. Su altre blockchain invece chiunque può diventare un validatore per molto meno.
Yakovenko sembra essere consapevole del problema e ha affermato che Solana sta lavorando per integrare più nodi di convalida. Per il momento, in uno spazio in cui le applicazioni DeFi stanno ricevendo più attenzione che mai, Solana continua a soddisfare le esigenze degli sviluppatori e della community. Transazioni rapide e buona scalabilità danno alla rete un vantaggio rispetto alle alternative attuali, seppur maggiormente decentralizzate. Nonostante sia un progetto relativamente nuovo, Solana ha accumulato una vasta base di utenti negli ultimi due anni.
Indubbiamente SOL e il suo incredibile apprezzamento del valore hanno svolto un ruolo decisivo nell’attirare gli investitori sulla rete. Sul fronte dello sviluppo, Solana sta ricevendo un’adozione molto più ampia rispetto a molti altri progetti blockchain simili. Negli anni a venire la community prevede un flusso costante di aggiornamenti e di upgrade del protocollo.
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