Che cos’è il Web 3.0 e perché dobbiamo saperlo il prima possibile: una guida per principianti all’Internet decentralizzato del futuro.
Il Web 3.0 è una possibile versione futura di Internet basata su blockchain pubbliche, un sistema di archiviazione pensato per facilitare le transazioni in criptovalute. L’attrattiva del Web 3.0 è nella sua decentralizzazione. Questo significa che i consumatori, anziché accedere a Internet attraverso servizi forniti da aziende come Google, Apple o Facebook, possiedono e governano delle piccole sezioni di Internet.
Il Web 3.0 non richiede “permessi“, il che significa che le autorità centrali non possono decidere chi può accedere a quali servizi, né richiede “fiducia“, il che significa che non è necessario un intermediario affinché avvengano transazioni virtuali tra due o più parti. Poiché queste aziende ed intermediari si occupano della maggior parte della raccolta dei dati, il Web 3.0 protegge la privacy degli utenti in modo più efficace.
La finanza decentralizzata – o DeFi – è una componente del Web 3.0 che sta prendendo piede, e che con ogni probabilità avrà un impatto importante. Implica l’esecuzione di transazioni finanziarie sulla blockchain senza l’aiuto delle banche o del governo. Nel frattempo, molte grandi società e fondi di investimento stanno diversificando nel Web 3.0, e non è intuitivo capire come questi investimenti alla fine non porteranno ad un nuovo potere centralizzato.
In questo articolo, analizzeremo come si è evoluto il Web negli anni, perché tutti parlano di Web 3.0, a cosa serve il Web 3.0, la sua relazione con le criptovalute, dove sta andando e perché è importante. Immergiamoci.
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L’evoluzione del web nel tempo
Il World Wide Web è il principale strumento utilizzato da miliardi di persone per scambiare, leggere e scrivere informazioni e comunicare con gli altri su Internet. Il web è cambiato radicalmente nel corso degli anni, e le sue attuali applicazioni sono quasi irriconoscibili rispetto ai primi tempi. L’evoluzione del web è spesso divisa in tre fasi: Web 1.0, Web 2.0 e Web 3.0.
Web 1.0
La prima versione di Internet è nota come Web 1.0. Possiamo considerare il Web 1.0 come il Web di sola lettura o sintattico. La maggior parte dei partecipanti erano consumatori di contenuti, mentre i creatori erano in gran parte sviluppatori web in grado di creare dei siti web con materiale distribuito principalmente in formato testuale o grafico. Il Web 1.0 è esistito all’incirca dal 1991 al 2004.
I siti fornivano materiale statico anziché HTML (hypertext markup language) dinamico. I dati e il contenuto erano forniti da un file system statico piuttosto che da un database, e c’era poca interazione sulle pagine web.
Web 2.0
La maggior parte di noi ha visto il Web solo nella sua versione attuale, spesso nota come Web 2.0, nota anche come web interattivo di lettura-scrittura e social web. Nel Web 2.0 non è necessario essere uno sviluppatore per partecipare al processo di creazione. Molte app sono progettate in modo tale che chiunque possa diventare di fatto un creatore.
Puoi creare un contenuto e condividerlo con il resto del mondo. Puoi anche pubblicare un video e renderlo disponibile a milioni di persone che possono guardarlo, interagire e commentare. Youtube, Facebook, Instagram, Twitter, TikTok e altri social media sono solo alcuni esempi di applicazioni Web 2.0.
Le tecnologie Web, come HTML5, CSS3 e framework Javascript, come ReactJs, AngularJs, VueJs e altri, consentono alle aziende di sviluppare nuove idee che consentono agli utenti di contribuire maggiormente al Social Web. Di conseguenza, gli sviluppatori devono solo progettare un meccanismo per coinvolgere gli utenti, in quanto il Web 2.0 è costruito attorno a loro.
Considera come erano diverse app importanti come Instagram, Twitter, LinkedIn e YouTube nei loro primi giorni rispetto a come sono ora. Tutte queste aziende seguono in genere la seguente procedura:
- L’azienda lancia un’app;
- Fa iscrivere quante più persone possibile;
- Quindi guadagna soldi dalla sua base di utenti.
Quando uno sviluppatore o un’azienda rilascia un’app che diventa mondiale, l’esperienza utente è spesso incredibilmente elegante, soprattutto quando la popolarità dell’app cresce. Questo è il motivo per cui sono state in grado di ottenere l’adozione di massa. Molte aziende di software inizialmente non si preoccupano della monetizzazione. Si concentrano invece esclusivamente sull’espansione e sul mantenere il contatto con i nuovi consumatori; ma prima o poi devono iniziare a trarne profitto.
L’importanza dei dati
La gestione degli investimenti da parte dei grandi fondi spesso danneggiano il ciclo di vita e l’esperienza lato utente di molte delle applicazioni che utilizziamo attualmente. Ad esempio, quando un’azienda raccoglie capitale di rischio per sviluppare un’applicazione, i suoi investitori in genere si aspettano un ritorno sull’investimento pari a decine o centinaia di volte quello che hanno investito. Ciò significa che, anziché perseguire una strategia di crescita a lungo termine che può essere sostenuta organicamente, l’azienda è spesso spinta su uno di due percorsi: marketing o vendita di dati.
Più dati significano annunci mirati per numerose aziende Web 2.0 come Google, Facebook, Twitter e altre. Ciò si traduce in più clic e – di conseguenza – in più denaro derivante dalle pubblicità. Lo sfruttamento e la centralizzazione dei dati degli utenti sono fondamentali per il funzionamento del web come lo conosciamo ed utilizziamo ora. Di conseguenza la violazione dei dati sono un evento comune nelle applicazioni Web 2.0. Esistono persino siti Web dedicati a tenere traccia delle violazioni dei dati e informarti quando le tue informazioni personali sono utilizzate impropriamente.
Non hai alcun controllo sui tuoi dati o su come vengono archiviati nel Web 2.0. In realtà, le aziende spesso tengono traccia e salvano i dati degli utenti senza la loro autorizzazione. Le aziende responsabili di queste piattaforme possiedono e gestiscono tutti questi dati. Inoltre alcuni governi – quando qualcuno esprime un’opinione che contraddice la loro propaganda – spesso chiudono i server o sequestrano conti bancari. In alcune parti del mondo i governi possono facilmente interferire, controllare o chiudere le applicazioni utilizzando server centralizzati.
I governi intervengono frequentemente nelle banche poiché anch’esse sono digitali e sotto controllo centralizzato. Tuttavia – durante i periodi di elevata volatilità, inflazione eccessiva o altro tipo di instabilità politica – possono chiudere conti bancari o limitare l’accesso ai fondi. Molti di questi limiti verranno affrontati dal Web 3.0, che tenta di ripensare radicalmente il modo in cui costruiamo e interagiamo con le applicazioni da zero.
Web 3.0
Il Web 3.0, noto anche come Semantic Web o read-write-execute, è l’era che guarda al futuro del web. L’intelligenza artificiale (AI) e l’apprendimento automatico – o Machine Learning (ML) – consentono ai computer di analizzare i dati come farebbero gli esseri umani, il che aiuta nella generazione e distribuzione intelligente di contenuti di valore in base alle esigenze specifiche dell’utente.
Esistono alcune distinzioni chiave tra Web 2.0 e Web 3.0, ma la decentralizzazione è al centro di entrambi. Gli sviluppatori Web 3.0 creano e distribuiscono raramente app che vengono eseguite su un unico server o archiviano i dati in un unico database (di solito ospitato e gestito da un unico provider cloud).
Le app Web 3.0 invece sono basate su blockchain, ovvero reti decentralizzate di numerosi nodi peer-to-peer, server o un ibrido dei due. Questi programmi sono noti come app decentralizzate (DApp): sentirai spesso questo termine nell’universo del Web 3.0. I partecipanti alla rete vengono premiati per aver fornito servizi di altissima qualità, per mantenere la rete decentralizzata stabile e sicura.
Web 3.0 e criptovalute
Scoprirai che le criptovalute in un modo o nell’altro fanno parte del Web 3.0. Questo perché molti dei protocolli Web 3.0 fanno affidamento proprio su queste risorse digitali, per una serie di motivi. Ad esempio possono offrire un incentivo monetario – sotto forma di token – a chiunque desideri creare, governare, contribuire o migliorare i propri progetti. I token Web 3.0 sono risorse digitali associate alla visione di creare un Internet decentralizzato. Questi protocolli possono fornire vari servizi, come potenza di calcolo, larghezza di banda, archiviazione, identificazione, hosting e altri servizi online precedentemente forniti da servizi cloud.
Senza dimenticare ovviamente la DeFi, che di fatto è un modo completamente nuovo di prestare e prendere in prestito asset, o guadagnare rendite passive. I rendimenti qui di solito sono molto più alti, ma vanno di pari passo con i rischi.
Le persone possono guadagnarsi da vivere prendendo parte ai protocolli in vari modi, sia tecnici che non tecnici. I consumatori del servizio in genere pagano per utilizzare il protocollo, proprio come pagherebbero un provider cloud come Amazon Web Services. Come molte forme di decentramento, vengono eliminati gli intermediari inutili e spesso dispendiosi in termini di tempo e costo.
Community: DAO ed NFT
Il Web 3.0 farà molto affidamento sui cosiddetti token non fungibili (NFT), valute digitali e altre entità della blockchain. Reddit, ad esempio, ha ideato un meccanismo per utilizzare token in modo da consentire agli utenti di controllare parti delle community a cui partecipano. Il concetto è che gli utenti usano “punti community”, che guadagnano pubblicando su uno specifico subreddit. Se conosci Reddit saprai già di cosa si parla. L’utente guadagna dei punti in base al numero di utenti che votano positivamente o negativamente un determinato post.
Questi punti consentono agli utenti che hanno contribuito di più, di avere una maggiore voce in capitolo nelle scelte che riguardano la community. Poiché quei punti sono archiviati sulla blockchain, i loro proprietari hanno un maggiore controllo su di essi: nessuno te li può togliere. Questo è solo un esempio, una versione aziendale di un’idea propria del Web 3.0 nota come organizzazione autonoma decentralizzata (DAO), che utilizza i token per distribuire la proprietà e l’autorità decisionale in modo più uniforme.
Quali sono i vantaggi del Web 3.0 rispetto ai suoi predecessori?
Nel Web 3.0 non esistono gli intermediari, quindi i dati degli utenti non saranno più controllati. Ciò riduce al minimo la probabilità di censura governativa o aziendale, nonché l’efficacia degli attacchi denial-of-service (DoS).
Set di dati più estesi forniscono agli algoritmi più informazioni da valutare man mano che più prodotti e servizi si connettono a Internet. Questo consentirà loro di fornire informazioni più accurate e personalizzate in base alle esigenze del singolo utente.
Prima del Web 3.0, trovare il risultato più adatto a noi sui motori di ricerca era un compito difficile. Oggi la capacità di scoprire risultati semanticamente rilevanti è migliorata, ed è basata sul contesto di ricerca e sulle informazioni nel tempo. Di conseguenza, la navigazione sul Web diventa sempre più conveniente, consentendo a tutti di ottenere le informazioni specifiche di cui hanno bisogno con relativa facilità.
Il servizio clienti è fondamentale per una migliore esperienza utente su siti Web e applicazioni. Tuttavia, molte aziende web di successo non sono in grado di scalare le proprie operazioni di assistenza clienti a causa delle spese elevate. Gli utenti avranno un’esperienza migliore con il personale di supporto utilizzando chatbot intelligenti in grado di parlare con più consumatori contemporaneamente.
Sei pronto a tutto questo?